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Titanocetus sammarinensis: accolta l'Istanza d'Arengo che ne chiede la restituzione a Bologna

Il fossile è stato rinvenuto a San Marino, ma ora è conservato in un museo di Bologna. Approvata un'Istanza d'Arengo, ideata da una classe elementare di Faetano

di Maria Letizia Camparsi
9 ago 2024

Si tratta cetaceo estinto di circa 13 milioni di anni fa, nel Miocene medio. Un antenato della balenottera moderna, ma molto più piccolo – circa sei metri di lunghezza - e primitivo nelle forme. Il Titanocetus sammarinensis deve il suo nome proprio al luogo di ritrovamento, ovvero il Titano: più precisamente alla Cava antica, dove si estraeva la pietra per costruire Palazzo Pubblico. Il paleontologo italiano Giovanni Capellini nel 1897 ne comprò i resti – il cranio e alcune costole - dal proprietario della Cava, Luigi Reffi. Bastarono pochi spiccioli: seicento lire. Li portò all'Università di Bologna, di cui era professore. A conservarli è ancora il Museo dell'Ateneo di Geologia e Paleontologia, che ora porta il suo nome.

Il Centro naturalistico sammarinese ne possiede un calco, donato dall'istituto, e una piccola parte dell'originale: frammenti di costole. È stato uno dei ritrovamenti più importanti per la paleontologia sammarinese, che vanta comunque una ricca collezione di fossili marini e microfossili. E per questo una classe elementare di Faetano, tramite un genitore firmatario, ha presentato un'istanza d'Arengo, già accolta, per chiederne la restituzione, in virtù – si legge – del suo valore per il patrimonio storico e naturalistico del Paese.

"I bambini sono rimasti colpiti dalle dimensioni dei resti - racconta Antonella Muscioni, maestra di Storia della scuola elementare di Faetano -. Ribadivano che non fosse giusto avere qui solo un calco e che il loro sogno sarebbe avere l'originale in territorio". Ma la strada è tutta in salita. Già una ventina di anni fa con un'altra istanza d'Arengo era pervenuta la medesima richiesta: respinta dal direttore del Museo, che sottolineò come il reperto fosse stato acquistato regolarmente.

Ma la speranza è l'ultima a morire e San Marino, tramite la Segreteria alla Cultura, proverà a riportare a casa il Titanocetus. Dal Museo – da noi interrogato per sondarne intenzioni – fanno sapere: “Valuteremo la richiesta e ne discuteremo con gli organi competenti, come la volta scorsa”. "Daremo seguito all'Istanza d'Arengo nei sei mesi a disposizione - commenta il segretario Teodoro Lonfernini -. Vedremo se sono disponibili per una trattativa".

Nel video le interviste ad Antonella Muscioni (maestra di Storia - scuola elementare di Faetano) e Teodoro Lonferini (segretario alla Cultura)






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