Leone riscrive il western dall'Italia prima dell'America ispirandosi al cinema giapponese di Akira Kurosawa (con Toshiro Mifune/Clint Eastwood) che imperversava negli anni 60 dopo aver trionfato a Venezia (La sfida dei samurai e I magnifici sette): reinventando i suoi copioni. Debito nipponico, certo, ma “The spaghetti Western” sarà diverso e originale per le varianti concepite sul set con Morricone e i suoi attori (Gian Maria Volonté in testa). L'archetipo è proprio “Per un pugno di dollari”. Ironia e partitura musicale dissonante con rumoristica e paesaggio così presenti da cambiare la storia del cinema non soltanto statunitense (vedi, C'era una volta in America). Cambiamenti epocali che sono storia.