Un testo sacro della letteratura milleriana del 900 nato da un fatto di cronaca nera tradotto dall'americano da Masolino D'Amico: la parabola decadente e brutale di un immigrato a New York dilaniato da un'insana e morbosa attrazione per la nipote. Una narrazione teatrale sulla falsariga cinematografica per la regia dello stesso Popolizio che è anche il protagonista assoluto in scena. “Tutta l’azione è un lungo flash-back - spiega il regista-attore -, Eddie Carbone, itlaiano di Brooklyn, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto”. Come in un film ma dove il finale prevede il sipario...