La Dancalia è un grande triangolo compreso fra l'altopiano etiopico, somalo e il mar Rosso, imboccatura della grande spaccatura africana che si estende fino alla Tanzania e al Mozambico. Una volta era solo mar Rosso, poi dalla terra si è alzata una serie di monti che l'hanno separata dal mare e l'acqua evaporata ha lasciato depositi di sale di centinaia di metri di spessore e depressioni che arrivano a 116 metri sotto il livello del mare. E’ una terra bruciata dal sole, con colate di lave taglienti, deserti sabbiosi e distese di sale. Uno dei luoghi più inospitali della Terra, per le alte temperature, la mancanza d'acqua e il terreno ostile. Ma è assolutamente un luogo magico. Al centro della depressione dancala si innalza una catena di vulcani che prende il nome dall'Erta Ale, che significa "monte che fuma". L'Erta Ale è un vulcano alto 613 metri, la temperatura varia dai 45 ai 60 gradi all'ombra, ed è uno dei quattro vulcani al mondo che presenta costantemente la lava bollente a cielo aperto.
La Dancalia settentrionale è stata attraversata per la prima volta nel 1928 dalla spedizione di Nesbitt, Pastori e Rosina con un memorabile viaggio di oltre 1300 km da sud a nord. Ci è ritornato Paolo Pobbiati, past President di Amnesty Internationall. Questo il suo Diario di viaggio.
La Dancalia settentrionale è stata attraversata per la prima volta nel 1928 dalla spedizione di Nesbitt, Pastori e Rosina con un memorabile viaggio di oltre 1300 km da sud a nord. Ci è ritornato Paolo Pobbiati, past President di Amnesty Internationall. Questo il suo Diario di viaggio.
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