Il fallimento delle politiche di austerity rispetto a quelle espansive come antidoto alla crisi. Parte dal contesto globale il segretario uscente Alessio Muccioli, per arrivare ad una analisi articolata sul momento che il Paese sta vivendo, per cui “solo San Marino – dice - sembra disconoscere gli effetti recessivi che derivano dal solo 'fare cassa, ignorando i dati che da almeno due anni fotografano una progressiva contrazione dei consumi interni e della capacità di spesa.
Severo il giudizio sulle politiche del governo, laddove – dice - “tutta l'attività riformista annunciata, si riduce ad un solo superficiale progetto” - quello dei tagli agli stipendi per il settore pubblico - “superficiale perché dettato da dogmi e pregiudizi”, portando nelle casse statali appena 3 milioni di euro. Tagli: una misura – dice – iniqua, inefficace, anacronistica.
Torna l'appello al governo “Non c'è responsabilità senza equità” ricordando come proprio i dipendenti pubblici abbiano già dato la propria quota.
Parte da qui la mozione conclusiva: “basta prelievi forzosi sui salari, che annullano gli esiti contrattuali, frutto di trattative che hanno riconosciuto diritti importanti”, auspicando la ripresa del confronto per il rinnovo del contratto e il rilancio della contrattazione collettiva.
Scuola – con la preoccupazione per le scelte degli ultimi anni che “inficiano la qualità dell'istruzione”. Sanità, con una legge sulla dirigenza medica portata avanti con autoreferenzialità; nessun confronto sul nuovo atto organizzativo dell'ISS; concorsi a rilento e solo su figure apicali. Riforma PA ancora lontana e secco no alla privatizzazione dei servizi. Si chiedono pari opportunità, formazione permanente e sicurezza.
Conclusi i tre mandati, Muccioli lascia, con un bagaglio di vissuto positivo. Ma all'esperienza personale antepone, ancora, il bilancio amaro sul momento, tornando ad invocare equità
AS
Questo il nuovo Direttivo
Severo il giudizio sulle politiche del governo, laddove – dice - “tutta l'attività riformista annunciata, si riduce ad un solo superficiale progetto” - quello dei tagli agli stipendi per il settore pubblico - “superficiale perché dettato da dogmi e pregiudizi”, portando nelle casse statali appena 3 milioni di euro. Tagli: una misura – dice – iniqua, inefficace, anacronistica.
Torna l'appello al governo “Non c'è responsabilità senza equità” ricordando come proprio i dipendenti pubblici abbiano già dato la propria quota.
Parte da qui la mozione conclusiva: “basta prelievi forzosi sui salari, che annullano gli esiti contrattuali, frutto di trattative che hanno riconosciuto diritti importanti”, auspicando la ripresa del confronto per il rinnovo del contratto e il rilancio della contrattazione collettiva.
Scuola – con la preoccupazione per le scelte degli ultimi anni che “inficiano la qualità dell'istruzione”. Sanità, con una legge sulla dirigenza medica portata avanti con autoreferenzialità; nessun confronto sul nuovo atto organizzativo dell'ISS; concorsi a rilento e solo su figure apicali. Riforma PA ancora lontana e secco no alla privatizzazione dei servizi. Si chiedono pari opportunità, formazione permanente e sicurezza.
Conclusi i tre mandati, Muccioli lascia, con un bagaglio di vissuto positivo. Ma all'esperienza personale antepone, ancora, il bilancio amaro sul momento, tornando ad invocare equità
AS
Questo il nuovo Direttivo
Riproduzione riservata ©