I tagli ci sono, inevitabili, ad aziende ed enti pubblici. Sono spalmati lungo gli 85 articoli della finanziaria. Obiettivo ridurre il deficit previsto a 39 milioni di euro. Restano i finanziamenti agevolati per l’edilizia sovvenzionata e i crediti imprese. Così come gli stanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche, come il parcheggio multipiano dell’ospedale e la ristrutturazione del nosocomio. Previsti incentivi per il comparto turistico. In attesa della riforma tributaria viene prevista una imposta complementare sui servizi, si ipotizza il 3%, per i consumi interni. In pratica quando si farà ricorso a notai e commercialisti ecc. All’articolo 50 l’ addizionale straordinaria sull’Igr. Andrà da un 5% ad un massimo del 15% e sarà applicata sull’imposta al netto. Imposta una tantum anche sulle pensioni. Non superiore al 5%. Questa volta si applica sul reddito che al netto delle ritenute supera i 2.500 euro mensili. Si abbassa anche l’esenzione per la prima casa: il tetto per la rendita catastale passa da 2.500 a 1.500 euro. Ridotti del 10% anche indennità, gettoni, compensi e rimborsi per la partecipazione ad organismi istituzionali. Infine la finanza di progetto. Nel caso di opere pubbliche di particolare utilità, coinvolge i privati perché non sia solo lo stato a farsene carico, attraverso concessioni o altre forme di partecipazione.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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