Brusco risveglio stamani per i ciprioti quando le radio hanno annunciato l'accordo raggiunto in nottata dai ministri delle Finanze dell'Eurozona che prevede, in cambio di un piano di aiuti per circa 10 miliardi di euro al governo di Nicosia, un pesante prelievo sui depositi bancari. Dalle prime ore del giorno, lunghe file di cittadini, a piedi e in auto, si sono create davanti alle succursali delle banche che dispongono di uno sportello automatico per effettuare prelievi di contante. La prima reazione della gente è stata di incredulità poi di rabbia, sia per le tante promesse "che i risparmi non sarebbero mai stati toccati" fatte sia dal vecchio sia dal nuovo governo, ma anche perché questa è la prima volta che i correntisti bancari di un Paese vengono colpiti direttamente dalle misure di un piano di aiuti europeo. Una tale misura infatti non è mai stata presa nei casi di Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo. Dal prelievo sui depositi bancari - molti dei quali si ritiene appartengano a cittadini russi non residenti - sono attesi introiti per circa 5,8 miliardi di euro.
La crescita della produttività in Italia è al palo, ai minimi fra i 'Big' dell'Eurozona come Germania, Francia, Spagna, mentre crescono a un tasso simile gli stipendi. Lo ha mostrato, attraverso dei grafici appena pubblicati dalla Bce, il presidente Mario Draghi durante un intervento ieri sera al Consiglio Ue. I Paesi con problemi pressanti di competitività "devono riformare i contratti di lavoro", ha poi aggiunto Draghi. Spagna e Italia sono i due Paesi, fra le quattro maggiori economie dell'Eurozona, dove il credito delle banche alle imprese ha subito la frenata più forte dal 2010 ad oggi.
La crescita della produttività in Italia è al palo, ai minimi fra i 'Big' dell'Eurozona come Germania, Francia, Spagna, mentre crescono a un tasso simile gli stipendi. Lo ha mostrato, attraverso dei grafici appena pubblicati dalla Bce, il presidente Mario Draghi durante un intervento ieri sera al Consiglio Ue. I Paesi con problemi pressanti di competitività "devono riformare i contratti di lavoro", ha poi aggiunto Draghi. Spagna e Italia sono i due Paesi, fra le quattro maggiori economie dell'Eurozona, dove il credito delle banche alle imprese ha subito la frenata più forte dal 2010 ad oggi.
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