“Ancona non è stata corretta a suo tempo con Rimini, ma noi non ci mettiamo sullo stesso piano”. Questo lo scarno messaggio dell'Ufficio Stampa di AiRiminum, che dunque non commenta la bocciatura dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile al piano di privatizzazione dell'aeroporto di Ancona. In ballo - tra le altre cose - c'è il business del turismo russo in Riviera: che appariva compromesso dopo le vicissitudini del “Fellini”. Ma andiamo con ordine. Nell'agosto scorso la Regione Marche e gli altri soci di Aerdorica – che gestisce il “Raffaello Sanzio” - avevano approvato l'ingresso, come socio di maggioranza al 52%, del colosso russo Novaport. Oggi la bocciatura, di questa operazione, da parte dell'ENAC. Necessario, per l’ente governativo, un vero e proprio bando, come avvenuto con l’aeroporto di Rimini. Tutto ciò sembra riaprire nuove prospettive per il “Fellini”, dove a breve sarà aperto l'Ufficio del Consolato Russo. Nei giorni scorsi – ricordiamo - il deputato riminese Arlotti aveva presentato un'interrogazione al Ministro Delrio, nella quale – tra le altre cose – puntava il dito contro la società di gestione dello scalo anconetano, accusata di concorrenza sleale da AiRiminum. Quest'ultima – tuttavia – è ancora in attesa di conoscere l'esito del ricorso, al Consiglio di Stato, contro la sentenza del TAR che aveva annullato il bando da cui uscì vincitrice, nel novembre 2014. Inutile ricordare che da questa doppia situazione di stallo potrebbe avvantaggiarsi il “Marconi” di Bologna. La corsa contro il tempo è iniziata
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