Ore di snervante attesa, a Rimini per conoscere la sorte del Federico Fellini. L'Enac aveva inizialmente annunciato per il 6 novembre la decisione definitiva in merito all'assegnazione della concessione, temporaneamente aggiudicata alla cordata “AiRiminum”, ma ancora nella mattinata di oggi nessuna comunicazione ufficiale è arrivata neppure ai diretti interessati. Forse in giornata potrebbe arrivare notizie dalla sede dell'Ente per l'Aviazione Civile, ma c'è chi ipotizza risposte per domani o, al più tardi, per mercoledì, quando a Roma si riunirà il Consiglio di Amministrazione dell'Enac. Nel frattempo la battaglia a suon di carte bollate, da parte degli esclusi, sembra farsi sempre più probabile. Nei giorni scorsi l'Amministratore di Novaport, Andrea Del Vecchio, si era riservato di valutare, insieme al suo staff legale, la documentazione appena ricevuta dall'Enac. Oggi, sembra sia partita una lettera di diffida, indirizzata ai vertici dell'Enac, perché non proceda all'assegnazione definitiva ad AiRiminum. Il vizio, secondo Novaport, starebbe nel mancato versamento del capitale sociale, previsto in 3 milioni e 100 mila euro dal bando di gara. La società riminese avrebbe sottoscritto il capitale nella misura prevista dal bando, ma non avrebbe versato, afferma Del Vecchio, la somma in questione. Un nodo tutt'altro che trascurabile.
Nel giorni scorsi il Presidente di Enac. Vito Riggio, aveva sostenuto che Airiminum avrebbe potuto, dal 10 novembre, cominciare a richiedere tutte le certificazioni necessarie per iniziare la sua attività aeroportuale, e, di conseguenza, il Fellini avrebbe potuto riprendere la propria attività entro la fine dell'anno, o, al più tardi a gennaio. Tempi verosimili, se non si innescasse però il ricorso al Tar, che potrebbe determinare una sospensiva. In quel caso tutto slitterebbe.
Nel giorni scorsi il Presidente di Enac. Vito Riggio, aveva sostenuto che Airiminum avrebbe potuto, dal 10 novembre, cominciare a richiedere tutte le certificazioni necessarie per iniziare la sua attività aeroportuale, e, di conseguenza, il Fellini avrebbe potuto riprendere la propria attività entro la fine dell'anno, o, al più tardi a gennaio. Tempi verosimili, se non si innescasse però il ricorso al Tar, che potrebbe determinare una sospensiva. In quel caso tutto slitterebbe.
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