Dell'argomento si parla già da diversi giorni, anche sulla stampa italiana. Di recente, sul Sole 24 Ore, la notizia secondo cui guardia di finanza e agenzia delle entrate fossero al lavoro per inviare questionari a banche estere, tra le quali quelle del Titano, per fare approfondimenti sui redditi con “una fonte italiana di produzione”. Oggi della questione se ne sta occupando la Segreteria di Stato alle Finanze che fa sapere di aver ricevuto una comunicazione dall'Associazione Bancaria Sammarinese in cui quest'ultima illustrava la situazione e sollecitava una reazione del Governo.
Si tratta di questionari legati, a livello informativo, alla voluntary disclosure italiana, cioè quello strumento volontario che i contribuenti possono usare per regolarizzare la loro posizione fiscale. I soggetti al centro degli approfondimenti sarebbero dunque, almeno secondo le prime informazioni disponibili, clienti italiani che aderirono alla voluntary.
“Faremo la nostra parte”, assicurano dalla Segreteria alle Finanze che sta valutando di prendere contatto con autorità italiane. Sempre secondo la Segreteria, però, non c'è da preoccuparsi e, anzi, è necessario dialogo e collaborazione. Nel settore bancario c'è chi non accetta questa richiesta di informazioni tramite questionari, spiegando che San Marino ha già aderito a sistemi di trasparenza.