L’eco della protesta - che domani culminerà nello sciopero nazionale italiano della spesa e della pastasciutta indetto da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - si fa sentire anche sul Titano. Preoccupazione soprattutto tra i pensionati.
Le associazioni italiane dei consumatori, da tempo sul piede di guerra, quantificano ora gli aumenti e chiedono un intervento immediato al Governo Prodi. Si calcola infatti che in media una famiglia italiana si ritrovi a spendere quasi 1.100 euro in più all’anno di soli rincari. Aumenti che riguardano tutte le voci di consumo. Generi alimentari in primis: per il pane si calcola un +20% così come per frutta e verdura, per la pasta addirittura il 30% in più, per il latte un aumento del 7%. Senza dimenticare poi il rialzo di assicurazioni, bollette, banche e così via. Per meglio tastare il polso della situazione siamo andati a Rimini. Palpabile il malcontento della gente, in particolare tra i giovani.
L’eco della protesta - che domani culminerà nello sciopero nazionale italiano della spesa e della pastasciutta indetto da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - si fa sentire anche sul Titano. Preoccupazione soprattutto tra i pensionati.
Le associazioni italiane dei consumatori, da tempo sul piede di guerra, quantificano ora gli aumenti e chiedono un intervento immediato al Governo Prodi. Si calcola infatti che in media una famiglia italiana si ritrovi a spendere quasi 1.100 euro in più all’anno di soli rincari.
Aumenti che riguardano tutte le voci di consumo. Generi alimentari in primis: per il pane si calcola un +20% così come per frutta e verdura, per la pasta addirittura il 30% in più, per il latte un aumento del 7%. Senza dimenticare poi il rialzo di assicurazioni, bollette, banche e così via.
Le associazioni italiane dei consumatori, da tempo sul piede di guerra, quantificano ora gli aumenti e chiedono un intervento immediato al Governo Prodi. Si calcola infatti che in media una famiglia italiana si ritrovi a spendere quasi 1.100 euro in più all’anno di soli rincari. Aumenti che riguardano tutte le voci di consumo. Generi alimentari in primis: per il pane si calcola un +20% così come per frutta e verdura, per la pasta addirittura il 30% in più, per il latte un aumento del 7%. Senza dimenticare poi il rialzo di assicurazioni, bollette, banche e così via. Per meglio tastare il polso della situazione siamo andati a Rimini. Palpabile il malcontento della gente, in particolare tra i giovani.
L’eco della protesta - che domani culminerà nello sciopero nazionale italiano della spesa e della pastasciutta indetto da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - si fa sentire anche sul Titano. Preoccupazione soprattutto tra i pensionati.
Le associazioni italiane dei consumatori, da tempo sul piede di guerra, quantificano ora gli aumenti e chiedono un intervento immediato al Governo Prodi. Si calcola infatti che in media una famiglia italiana si ritrovi a spendere quasi 1.100 euro in più all’anno di soli rincari.
Aumenti che riguardano tutte le voci di consumo. Generi alimentari in primis: per il pane si calcola un +20% così come per frutta e verdura, per la pasta addirittura il 30% in più, per il latte un aumento del 7%. Senza dimenticare poi il rialzo di assicurazioni, bollette, banche e così via.
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