Sommando il disavanzo del 2009 e del 2010 a quello previsto per il 2011 – sostiene il sindacato - alla fine del prossimo anno potremmo avere una perdita secca di quasi 300 milioni di euro. Vista questa tendenza dei conti pubblici, già con l’esercizio 2012 lo Stato di San Marino rischia il tracollo. La prima necessità per incamerare risorse è, per la CSdL, una riforma tributaria equa; poi, impostare un nuovo modello di sviluppo basato sull’economia reale. In sostanza vanno rapidamente create le condizioni per attirare nuovi e significativi investimenti produttivi a San Marino.
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