Fiorenzo Rivelli è un imprenditore vecchio stampo, tutto ingegno e fatica. Nato a Fano, risiede a San Marino da 40 anni. Qui ha creato aziende, qui vivono figli e nipoti. Non ama la pubblicità e alle parole preferisce azioni e lavoro, lontano da telecamere e riflettori. Non si nega però alle nostre domande e parla volentieri di un progetto che parte da lontano. 12 anni fa cercò, invano, di ampliare Alutitan. Tre anni fa, dopo l'esperienza con il fotovoltaico, ci riprova. I tempi sono cambiati, la crisi morde e si fa urgente il bisogno di posti di lavoro.
Dal Segretario all'Industria l'impegno a sostenete le imprese che investono. Parte l'iter burocratico. Un anno fa la variante al prg, a fine giugno la convenzione con la Segreteria per il credito agevolato a cui dovrà seguire la firma delle quattro banche sammarinesi che finanzieranno la realizzazione dell'immobile. Le criticità del sistema finanziario costringono l'imprenditore a rivolgersi anche ad un istituto italiano per il finanziamento dei beni strumentali. Ragione per cui – spiega – non potrà utilizzare parte del credito agevolato.
La convenzione dovrebbe approdare per la ratifica nel Consiglio di luglio. C'è un ostacolo però che, su tutti, sta impedendo al progetto di decollare. Manca ancora il permesso a costruire. “Non posso muovere le ruspe – spiega - né ordinare gli impianti”. Serviranno dai 12 ai 14 mesi per completare l'ampliamento e all'avvio dei lavori arriveranno le prime assunzioni, “per formare il personale”. L'impegno occupazionale prevede un minimo di 40 persone, “ non significa – precisa Rivelli – che non ne assumeremo altre”.
Al momento, però, è tutto fermo. L'imprenditoria corre più veloce della burocrazia. Rivelli ha scritto un mese fa una lettera a Finanze, Territorio ed Industria dando una sorta di ultimatum: se entro settembre non arriverà il permesso si sentirà libero di abbandonare il progetto. “Ci sono tempi tecnici da rispettare” - spiega Augusto Michelotti - “non abbiamo interesse a ritardare, ci stiamo dando da fare”. Questione di poco tempo – promette - e assicura impegno personale. Come dicevamo Rivelli è imprenditore vecchio stile, guarda ai fatti: “Se le cose non si sbloccheranno, punteremo su Fano”. Un rischio reale: lì ha infatti un'altra azienda in cui lavorano una cinquantina di dipendenti.