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ANIS chiede di aumentare la sovranità energetica, "troppa incertezza sulle tariffe"

Chiede che venga compiuto ogni sforzo possibile per salvaguardare il tessuto economico e manifatturiero

27 ott 2022
ANIS chiede di aumentare la sovranità energetica, "troppa incertezza sulle tariffe"

In una nota ANIS interviene sui rincari previsti di luce e gas, rilevando forte preoccupazione ed incertezza sulla questione da parte delle imprese, in particolare del comparto industriale. Una situazione che, spiegano, "si aggiunge alle evidenti carenze normative e infrastrutturali che potrebbero, invece, dare una prospettiva diversa". "Il cambiamento delle tariffe - si legge - non può essere stabilito un giorno per l’altro perché impatterebbe in maniera imprevedibile sulla marginalità delle produzioni". Delineano che ad oggi non si conosce l'ufficialità e l'entità degli aumenti che scatteranno da inizio novembre.

Chiedono un "approccio sistemico" da parte dello stato e che venga compiuto ogni sforzo possibile per salvaguardare il tessuto economico e manifatturiero che sostiene il sistema economico sammarinese. Evidenziano, nel Piano nazionale di emergenza per il Gas, un'"evidente e preoccupante indicazione volta a penalizzare in prima istanza le aziende energivore", che rappresenta un rischio enorme, di cui devono essere consapevoli Governo, politica e parti sociale. Evidenziano inoltre che l'istituzione di tariffe indicizzate in un contesto di monopolio come quello di San Marino, rappresenta una contraddizione.




ANIS chiede che sulla questione energetica vengano utilizzati strumenti affini ad altri paesi europei. Cita i Power Purchase Agreement (PPA), utilizzati molto efficacemente dalle imprese italiane nel campo delle rinnovabili e le comunità energetiche che possono essere resi disponibili con pochi passaggi normativi così come l'utilizzo di tecnologie come la cogenerazione industriale, ampiamente utilizzati altrove.

Rimarca l'"urgenza assoluta" di dotarsi di un piano strategico che ricomprenda interventi normativi e investimenti in impianti e infrastrutture statali, anche in partnership con i privati, per aumentare la sovranità energetica al pari di altri Stati e "non dover sottostare alle decisioni altrui".






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