Gli Industriali confermano la loro preoccupazione, già espressa in più occasioni e ribadiscono che l’unica strada percorribile resta quella degli accordi internazionali contro le doppie imposizioni e dei negoziati con l’Italia sullo scambio di informazioni, anche automatico. "E’ questa – affermano – la scelta che può garantire al paese un’economia reale, ad assicurargli di mantenere posizioni di competitività sui mercati". L’Anis prende atto della fermezza con la quale il Governo persegue trasparenza e legalità, considerandole punti irrinunciabili per il futuro e invita il Consiglio Grande e Generale a riconfermare questo indirizzo, auspicando una condivisione unanime da parte delle forze politiche ma anche delle categorie economiche e delle parti sociali. “E’ indispensabile – rincarano gli industriali - prima di tutto per i cittadini e per le imprese”. Ma il rapporto con l’Italia non è l’unico punto critico: c’è una crisi economica che assilla imprese e lavoratori. Servono interventi strutturali che consentano di superarla, interventi – dichiara l’Anis – che tutti conosciamo e che altri Paesi stanno già attuando”. L’esortazione rivolta a tutti i soggetti che compongono l’assetto del Paese è quella di favorire il cambiamento e di superare rapidamente quelle posizioni ideologiche che rappresentano invece un ostacolo trasferendo sulle giovani generazioni pesi insopportabili. Tergiversare potrebbe condannarci ad affrontare altre ancor più gravi difficoltà. “Il bene comune – aggiunge l’Assoindustria - è rappresentato dalle imprese e dal lavoro. Dall’impegno e dal merito che ognuno nel suo ambito deve responsabilmente profondere. La verità sullo stato reale del Paese e sulle decisioni da assumere è un valore irrinunciabile per condividere insieme il nostro futuro.”
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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