“Non siamo i cattivi della situazione”, dice il presidente dell’Anis, Paolo Rondelli, rispondendo allo sciopero generale di questa mattina. Ma la situazione parla di aziende storiche che stanno riducendo il personale; della perdita di 500 posti di lavoro dall’inizio della crisi, di debolezza del mercato del lavoro, punto debole sottolineato dal Fondo Monetario Internazionale. L'Anis ripercorre con gli associati le trattative per il contratto, ma resta ferma nelle sue posizioni contestando la rigidità del sindacato e un governo che si è mosso troppo tardi.
Assoindustria non ha la ricetta per uscire dalla crisi, ma chiede almeno degli strumenti: maggiore flessibilità, che si traduce anche nella riduzione dei costi della cassa integrazione, straordinario obbligatorio e il ritorno alle 40 ore settimanali. Un pacchetto più ampio per ridare competitività al sistema e che entra in finanziaria attraverso l’ emendamento contestato dai sindacati.
Giovanna Bartolucci
Assoindustria non ha la ricetta per uscire dalla crisi, ma chiede almeno degli strumenti: maggiore flessibilità, che si traduce anche nella riduzione dei costi della cassa integrazione, straordinario obbligatorio e il ritorno alle 40 ore settimanali. Un pacchetto più ampio per ridare competitività al sistema e che entra in finanziaria attraverso l’ emendamento contestato dai sindacati.
Giovanna Bartolucci
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