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L'approvvigionamento di sigarette torna a far discutere

22 mar 2007
L'approvvigionamento di sigarette torna a far discutere
E’ stato un confronto acceso, duro. Il problema – evidentemente - è molto sentito dalle parti in causa: baristi, ristoratori e naturalmente tabaccai. Alla fine ci si è impegnati a cercare un accordo nei prossimi giorni.
Il pomo della discordia è il decreto numero 68 del 2006. Stabilisce che tutti gli approvvigionamenti di sigarette, a tabaccai e pubblici esercizi, devono essere effettuati dal Consorzio tabaccos: il consorzio tabaccai sammarinesi. Nei fatti non è stato così.
Numerosi titolari di bar e ristoranti hanno continuato ad acquistare stock di sigarette direttamente da singoli tabaccai: la cosiddetta guerra dell’aggio.
“Una situazione che non può andare avanti – ha detto il Segretario Tito Masi – la legge può essere migliorabile ma è una legge e va rispettata. Fino a questo momento solo 36 tabaccai su 53 fanno parte del consorzio, se l’adesione sarà totale anche il servizio a bar e ristoranti migliorerà. Va cercata un’intesa, ma se non si troverà interverremo in maniera coattiva con controlli e sanzioni”.
Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti del consorzio tabaccai sammarinesi, anche Osla, Usc ed Usot. E proprio Usot ha espresso le critiche maggiori al decreto.
“Non vogliamo una guerra tra operatori – dice Gianfranco Ugolini – ma sin dall’inizio avevamo espresso la nostra contrarietà a questa legge che introduce un monopolio su un altro monopolio. Siamo per la libertà di impresa e prossimamente faremo proposte per rivedere questo decreto”.

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