Solo nel mese di giugno la segreteria di Stato alle Finanze, grazie alla rilevazione straordinaria compiuta sui redditi degli operatori economici, ha capito che rispetto al 2008 il differenziale monofase del 2009 era passato da 88 a 66 milioni di euro. Non ci si aspettava un’erosione così massiccia dei consumi interni. Per consumi, spiegano sempre da palazzo Begni, non si intende certo la massaia che fa la spesa quotidianamente, ma acquisti di beni e servizi che portano monofase a San Marino; incide anche il calo nella vendita delle auto, e l’edilizia ferma, con le imprese che hanno smesso di acquistare. L’assestamento quindi è servito ad abbassare ulteriormente la previsione del differenziale, ossia il netto di monofase che entra nelle casse dello Stato, tra quello che si incassa e quello che si deve rimborsare. Il totale è stato così rettificato in un calo di 18 milioni. Anche il gettito Igr è diminuito di 6 milioni, per effetto dello scudo fiscale e il venir meno della raccolta bancaria. Purtroppo le spese sono difficilmente eliminabili, nonostante le economie in atto che, assicurano dalla segreteria di Stato, non faranno aumentare il deficit oltre i 70,8 milioni. Ma restano comunque le spese per il personale della pubblica amministrazione, che impegnano il bilancio fino a 120 milioni; i trasferimenti agli enti pubblici, sanità compresa, e sono altri 170 milioni; le spese di funzionamento dell’apparato pubblico e il sostegno alle imprese, che prendono altri 30 milioni. Buone notizie arrivano invece dalle aziende di Stato: l’azienda dei servizi, dopo un periodo di deficit, ha chiuso in avanzo di circa un milione e mezzo, come pure la filatelica e numismatica.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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