Un calendario ufficiale degli incontri non è ancora pronto. “E’ stata redatta una semplice bozza – fanno sapere dalla segreteria agli Esteri -; del resto, i tecnici del Fondo Monetario, preferiscono decidere i vari appuntamenti senza rigidità”. L’unica certezza è che la missione inizierà il 21 febbraio, per concludersi il 2 marzo. Saranno analizzati i parametri economici del Paese, con particolare attenzione al bilancio dello Stato. I membri della missione si incontreranno con i vertici degli Uffici Pubblici, delle istituzioni finanziarie; con le categorie economiche e sociali, con le forze politiche. Nella visita di fine 2010, dunque già in periodo di recessione e con San Marino che scontava gli effetti dello scudo fiscale, erano state formulate alcune raccomandazioni; parte delle quali seguite – ora è possibile affermarlo – dalle autorità della Repubblica. Tagli alla spesa pubblica, riforma della PA, revisione dello Stato Sociale. Richiesta anche un’accelerazione della riforma previdenziale, con relativo aumento dell’età pensionabile e secondo pilastro. E poi l’eliminazione di quelle che l’FMI definisce “distorsioni” del mercato del lavoro. E’ la ricetta giusta per San Marino? Critiche al Fondo Monetario Internazionale non mancano. Il premio Nobel Joseph Stiglitz, ad esempio, accusa l’organismo di aver imposto a tutti i Paesi una "ricetta" standardizzata, che ha aggravato le difficoltà economiche anziché alleviarle. Il caso dell’Argentina è paradigmatico: nel 2001 – dopo anni di politiche neoliberiste dettate dal Fondo - giunse al collasso. Poi un cambio netto di direzione: spesa a deficit, nazionalizzazioni e ricerca della piena occupazione. Oggi, mentre l’intero Occidente è in recessione, l’Argentina cresce dell’8%.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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