Dopo la decisione della Canca Centrale Europea, che ha portato il costo del denaro dal 2 al 2,5% intervengono le associazioni dei consumatori, a difesa delle famiglie penalizzate dal caro mutui. Sostengono che la manovra, decisa dalla Banca Centrale Europea, comporterà inevitabilmente e negativamente un aumento dei tassi di interesse dei mutui fondiari. In particolare, per quelli a tasso variabile, si prevede un costo medio pari a 150 euro all’anno, su un mutuo di 100mila euro della durata di 20 anni. Sulla questione interviene anche l’Associazione dei consumatori della Cdls, perché essendo la dinamica dei tassi ormai globalizzata, nemmeno i sammarinesi sono al riparo da questi aumenti. Dato che l’aumento del tasso ufficiale ha ripercussioni non solo sui mutui a tasso variabile, ma su tutti i fidi in conto corrente che non hanno tasso fisso, l’Asdico invita tutti gli utenti degli istituti di credito a recarsi presso la propria banca per rinegoziare le condizioni e controllare i tassi e le spese applicate, soprattutto in prossimità delle chiusure di fine anno. Dure critiche all’aumento del costo del denaro sono arrivate anche dalla Confederazione europea dei sindacati, che ha giudicato la manovra “inutile e rischiosa per il rilancio economico”. Il sindacato europeo contesta il fatto che la fragilità dell’attuale ripresa economica non sia stata sufficientemente presa in considerazione e teme che altri aumenti del tasso d’interesse minaccino la fiducia nell’economia.
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