Costi energetici: incidono sicuramente su cittadini e famiglie, ma non di meno sui bilanci delle imprese, per le quali ogni aumento rappresenta un nuovo fattore di complessità nella gestione economica e commerciale. Anis a tutto campo, all'indomani della pubblicazione della delibera sugli aumenti di gas ed elettricità, da parte della Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l'Energia. L'Associazione degli Industriali si riserva una analisi attenta, dal punto di vista tecnico, su contenuti ed effetti dell'adeguamento tariffario, ma non mancano le prime osservazioni: “Ci sembra che l'Authority sia andata nella direzione che chiedevamo, anche al Governo – dice il Presidente ANIS, Neni Rossini - di una massima prudenza e oculatezza nel portare avanti interventi, che hanno un impatto così gravoso e determinante sulle imprese, sul tessuto economico e manifatturiero, in particolare”. Se “prudenza o oculatezza” suonano come parole-chiave per gestire questa fase, ANIS chiede però al Governo pianificazione, nella strada dell'autonomia, partendo da una riflessione sul sistema di erogazione degli energetici, ad oggi, in regime di monopolio: “monopolio che – prosegue Neni Rossini - impone limiti e altre difficoltà alle imprese, che non possono agire con la stessa libertà e le stesse alternative dei loro competitor, all'esterno. In questo senso – spiega - fino al 2021, le imprese si sono trovate a sostenere costi molto maggiori, più del 20% nella fattispecie del gas, rispetto ai competitor esterni. Quindi chiediamo, da un lato, una revisione di questo sistema di erogazione dei servizi energetici e, allo stesso tempo, un serio piano sull'energia, che permetta di uscire da una situazione di totale dipendenza dall'esterno e creare una struttura capace di produrre internamente energia, almeno in parte, cosa che ci avrebbe aiutato a gestire meglio questa fase di tempesta sui mercati energetici”.
Nel video, l'intervista alla Presidente ANIS, Neni Rossini