Sul fronte della Banca Carim il mondo delle imprese riminese sottolinea la propria "preoccupazione" ma è anche "disponibile ad essere coinvolto per trovare, unitamente alla Fondazione, la via per superare questa impasse". E' quanto sostiene, in una nota Unindustria Rimini, la cui giunta, riunita martedì, tra i diversi temi "ha concentrato la sua attenzione sullo stato" dell'istituto di credito anche alla luce di alcuni cambi avvenuti nelle scorse settimane, nella sua governance. "Le notizie recentemente apparse sulla stampa - viene sottolineato - confermano che la situazione risulta essere sempre più preoccupante. Una preoccupazione che viene da lontano tanto che in occasione dell'elezione del Cda e degli organi di Banca Carim la nostra Associazione si impegnò, con la presentazione di una propria lista di candidati", poi non eletti "per contribuire alla formazione degli organi stessi con l'intento di dare un contributo concreto per il rafforzamento e lo sviluppo della Banca". Di recente, osserva Unindustria Rimini, "con la verifica ispettiva, Banca d'Italia non ha sanzionato Banca Carim, ma ha richiesto un aumento di capitale dell'ordine di 100 milioni di euro. Il cambio di direttore generale e le dimissioni di Giuseppe Savioli dal collegio dei sindaci revisori sono tasselli che dimostrano lo stato di difficoltà in cui versa l'Istituto. Tutto ciò - prosegue la nota - ci spinge a sollecitare Fondazione Carim, in quanto maggior azionista, affinché studi una strategia a medio e lungo termine, trasparente e lungimirante, fondata sulla ricerca di un partner con il quale si possano stringere alleanze-aggregazioni per garantire un futuro di crescita per la Banca". L'istituto, viene spiegato, "è determinante per lo sviluppo dell'economia del territorio che non può prescindere dal suo buon funzionamento per il quale Banca Carim ha svolto e dovrà continuare a svolgere un ruolo da protagonista". Quindi, conclude la nota degli industriali riminesi, "nel ribadire la nostra preoccupazione, confermiamo altresì che il mondo delle imprese rimane disponibile ad essere coinvolto per trovare, unitamente alla Fondazione, la via per superare questa impasse".
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