Mesi di lavoro frenetico per affrontare eventi in parte previsti. Si è cercata liquidità per le banche, segnate da criticità derivate da fattori interni ed esterni, sono partite azioni quotidiane di monitoraggio e controllo, e avanzate proposte, tra cui l’emissione di un prestito obbligazionario dello Stato e interventi sulla fiscalità per attirare nuovi capitali. Disattesa dalle grandi banche l’idea di un fondo a sostegno del sistema, accolta solo da tre banche di piccole dimensioni. Solo oggi, dopo l’emissione del decreto sulla riserva obbligatoria, le banche si finanziano tra di loro e hanno dato vita ad un mercato interbancario vicino ai 150 milioni di euro. Ma Banca Centrale è andata anche all’estero a cercare le risorse per affrontare lo scudo fiscale e altri eventi. Il Fondo Monetario Internazionale ha negato un finanziamento per le scarse informazioni sul quadro macroeconomico. Dinieghi anche dalle principali banche italiane ed estere. Insomma nulla da fare per un piano adeguato in tempi rapidi. E’ in questo clima che nasce il decreto 158, che consente a Banca Centrale di intervenire nelle situazioni di scarsa liquidità, e quello sulla riserva obbligatoria. Purtroppo però mancano ancora le ratifiche e questo il direttore di Banca Centrale, Luca Papi, lo definisce “un atto di irresponsabilità della classe politica, che in momenti come questo dovrebbe dimostrare maggiore condivisione”. Infine l’azione di sensibilizzazione, verso Banca d’Italia e gli organismi internazionali, che ha portato alla circolare dell’Agenzia delle Entrate, che proroga i termini del rientro di capitali da San Marino. “Un successo di cui andiamo fieri – commenta Papi – che conferma i rinnovati rapporti di collaborazione finanziaria”. Immediato l’effetto sulle banche, che hanno potuto rinviare il rientro di oltre 300 milioni di euro ed evitato un grave impasse. Il sistema comunque ha retto bene agli assalti dello scudo fiscale che ha visto un deflusso di 3 miliardi e 480 milioni e rimpatri monetari per 2 milioni e 300 milioni. Ma si dovrà attendere anche qualche settimana per un bilancio definitivo.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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