Da oggi è ufficialmente vacante il posto di Presidente di Banca Centrale. Diventano, infatti, effettive le dimissioni rassegnate da Wafik Grais il 22 settembre scorso. Ora si aprono i giochi per la successione. Verrà attivato già dalla prossima settimana un tavolo permanente di confronto che coinvolgerà tutte le rappresentanze consiliari, per delineare prima un profilo di carattere generale, poi ogni gruppo farà la propria proposta di candidatura. L'obiettivo è di arrivare alla nomina già nel Consiglio di dicembre, ma è più probabile che ciò avvenga nella sessione di gennaio. L'auspicio è che sia un nome condiviso dall'intero panorama politico. Una uscita di scena, quella di Grais, che arriva dopo la bufera Savorelli; la conseguente nomina del nuovo Dg, Raffaele Capuano; e il rinnovo del Consiglio Direttivo. L'ex numero 1 di Via del Voltone aveva messo nero su bianco, nella lettera consegnata a suo tempo nelle mani della Reggenza, i motivi dell'addio. “Misure recentemente adottate e azioni intraprese dal Governo – scriveva Grais - mettono a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi definiti dal Consiglio Grande e Generale al momento del mio incarico. Queste misure ed azioni – sottolineava inoltre - rivelano differenze fondamentali nelle visioni delle policy necessarie per stabilizzare il sistema finanziario e consentirne il recupero”. Ieri, dunque, l'ultimo giorno da Presidente ma, prima di chiudere ogni rapporto, Grais non ha mancato di onorare fino in fondo il proprio impegno con San Marino, accompagnando il Governo anche durante la trasferta a Washington per gli Annual Meetings del Fondo Monetario. 'Una poltrona che scotta', indubbiamente, quella della Presidenza Bcsm: finora nessuno è riuscito a portare a termine il proprio mandato fino alla naturale scadenza.
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