“C’è molto terrorismo psicologico da parte della stampa nazionale italiana e della stampa locale”, così il presidente dei commercialisti sammarinesi Marino Albani, commenta la situazione venutasi a creare con lo spauracchio black list. Albani tiene a sottolineare che San Marino è solo in una delle varie black list di cui si parla e cioè quella delle persone fisiche. Per bypassare il problema dei maggiori adempimenti burocratici imposti ai partner d’affari italiani, diverse aziende sammarinesi hanno aperto commissionarie in Italia “ma è – dichiara Albani – una soluzione tampone”. Sgombera poi il campo sull’ interpretazione della nuova circolare del fisco. Non c’è alcun obbligo per gli operatori italiani di segnalare operazioni con commissionarie costituite in italia da soggetti sammarinesi. Le commissionarie – prosegue il presidente dei commercialisti - non vanno confuse con il rappresentante fiscale in Italia, opzione che non eviterà, invece, gli obblighi previsti. Albani esprime però preoccupazione per la white list fiscale, un elenco di paesi in fase di definizione al Ministero dell’Economia. “Dobbiamo far di tutto per essere inclusi - afferma Albani - Restarne fuori potrebbe avere ricadute pesantissime”.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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