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È boom delle bollicine italiane: cresce l'esportazione anche in Francia

24 dic 2016
Bollicine italiane
Bollicine italiane
Le bollicine italiane e quelle francesi sono sempre più vicine. Nel 2016 le esportazioni di spumanti italiani mettono infatti a segno una crescita superiore al 25% a fronte di una leggera flessione degli spumanti d'oltralpe (-1%).
E' quanto afferma il Wine Monitor di Nomisma nella consueta rilevazione prima delle festività di fine anno, sottolineando come l'export degli sparkling italiani chiuderà l'anno con il record di 1,2 miliardi di euro. Il merito, soprattutto, è del Prosecco, capace di surclassare il più blasonato Champagne e il Cava spagnolo.

Oltre alla Gran Bretagna - dove le importazioni dall'Italia aumentano, nel periodo gennaio-ottobre di quest'anno, di oltre il 38% - a dare soddisfazione ai nostri produttori di spumanti sono anche gli Stati Uniti, che rappresentano il principale paese al mondo per import di sparkling, Canada, Svizzera e Germania.

Non solo gli spumanti italiani crescono più dei francesi, ma sono gli stessi cugini d'oltralpe ad aumentare gli acquisti dei nostri spumanti. "Tra il 2010 e il 2015 – sostiene Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma - l'export degli spumanti Dop italiani verso la Francia (al netto dell'Asti) è praticamente decuplicato, passando da meno di 4.000 a quasi 46.000 ettolitri, per un controvalore superiore ai 15 milioni di euro". La stessa tendenza sembra ulteriormente rafforzarsi nell'anno in corso: le esportazioni in Francia di spumanti Dop nei primi 9 mesi del 2016 evidenziano un'ulteriore crescita in volume dell'80%, superando gia' per questo periodo (e ancora prima delle festività di fine anno) i 55.000 ettolitri.

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