La raccolta di nuove risorse finanziare è un altro aspetto molto importante specie se consideriamo la fuga di capitali registrata negli ultimi anni dalle banche sammarinesi per effetto dello scudo fiscale italiano (circa 5 mld di euro). ECSO da sempre suggerisce nell’apertura del sistema sammarinese verso l’esterno una possibile soluzione, quindi una normativa che disciplini le concessioni residenziali più permissiva. Le residenze infatti sono una risorsa perché possono portare capitali freschi, sia finanziari che imprenditoriali, quindi lavoro, acquisti di beni immobili, consumi e non ultimo tasse nelle casse dello Stato. La residenza sammarinese siamo convinti faccia gola ancora a molti, sia per la convenienza economica ma anche per la qualità del territorio e della vita sul Titano (a tal proposito rinnoviamo il nostro plauso alla delibera consiliare che ha eliminato il vincolo di
6 anni di residenza per uno straniero per poter acquistare un immobile in Repubblica, un vincolo assolutamente anacronistico rispetto al Mondo moderno). Ciò non toglie però che la concessione di nuove residenze resta un meccanismo da tenere monitorato, soprattutto interagendo con le autorità straniere dei Paesi di origine degli immigrati con controlli atti a prevenire l’ingresso di capitali sporchi. Detto ciò il canale di sfruttamento delle residenze potrebbe essere questo. Residenze qualificate: intese come residenze che possono portare capitali freschi sul Titano, quindi imprenditori o investitori che possono alimentare il settore delle imprese e creare posti di lavoro oppure trasferire soldi nelle banche locali e da qui investire. Serve però un’opera di promozione a tal riguardo come quella in atto presso paesi come la Svezia che attraverso l’ISA (Invest in Sweden Agency) attrae imprese sul proprio territorio promuovendone le opportunità ed i vantaggi o la Svizzera che attraverso la Relocate to Switzerland attrae soprattutto ricchi pensionati in cerca di un posto tranquillo dove vivere anni sereni da un punto di vista fisico ed economico. San Marino potrebbe mettere insieme agenzie simili che, coordinate con le Segreterie di Stato competenti, portino avanti un’opera di pubblicizzazione del territorio allo scopo di attrarre imprenditori ed investitori che, considerando un apporto medio di 1 mln di euro pro-capite, contribuirebbero al rilancio economico a fronte di un costo sociale praticamente irrisorio.
6 anni di residenza per uno straniero per poter acquistare un immobile in Repubblica, un vincolo assolutamente anacronistico rispetto al Mondo moderno). Ciò non toglie però che la concessione di nuove residenze resta un meccanismo da tenere monitorato, soprattutto interagendo con le autorità straniere dei Paesi di origine degli immigrati con controlli atti a prevenire l’ingresso di capitali sporchi. Detto ciò il canale di sfruttamento delle residenze potrebbe essere questo. Residenze qualificate: intese come residenze che possono portare capitali freschi sul Titano, quindi imprenditori o investitori che possono alimentare il settore delle imprese e creare posti di lavoro oppure trasferire soldi nelle banche locali e da qui investire. Serve però un’opera di promozione a tal riguardo come quella in atto presso paesi come la Svezia che attraverso l’ISA (Invest in Sweden Agency) attrae imprese sul proprio territorio promuovendone le opportunità ed i vantaggi o la Svizzera che attraverso la Relocate to Switzerland attrae soprattutto ricchi pensionati in cerca di un posto tranquillo dove vivere anni sereni da un punto di vista fisico ed economico. San Marino potrebbe mettere insieme agenzie simili che, coordinate con le Segreterie di Stato competenti, portino avanti un’opera di pubblicizzazione del territorio allo scopo di attrarre imprenditori ed investitori che, considerando un apporto medio di 1 mln di euro pro-capite, contribuirebbero al rilancio economico a fronte di un costo sociale praticamente irrisorio.
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