Non passeremo l'inverno al freddo, assicurano le autorità europee. Dopo lo stop ucraino al passaggio di gas dalla Russia, l'attenzione sul tema è tornata a crescere. Nessun problema per Bruxelles: l'Europa si affiderà a fonti alternative. Un paio di giorni fa, però, la notizia delle scorte del continente scese sotto al 70 per cento.
"Nel futuro dovremmo farcela - prevede Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - però il condizionale è sempre d'obbligo. Basta pagare un prezzo alto e le quantità si trovano. Di gas, in giro per il mondo, ce n'è tantissimo. Bisogna trasportarlo, bisogna estrarlo, bisogna fare i rigassificatori, ma in Italia si fa fatica. Ne abbiamo tantissimo a sud. Ma è necessario creare strutture e fare investimenti". Per questo inverno possiamo aspettarci una situazione simile a quella attuale, quindi tutto sommato stabile? "Se arriva una botta di freddo violento a fine febbraio o inizio marzo - risponde Tabarelli - allora qualche rimbalzo verso l'alto potrebbe avvenire. Però tenderei a escluderlo".
Rassicuranti anche i dati su San Marino, spiega il segretario con delega ai rapporti con Aass, Alessandro Bevitori, pur con le cautele del caso vista la volatilità dei mercati. Le indicazioni sulle forniture, prosegue, sono positive, così come i dati relativi ai contratti siglati dall'Azienda dei Servizi.
Nel servizio l'intervista a Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia