Non serve dare tanti soldi all'FMI per sapere quello che già conosciamo tutti e cioè che la nostra economia è sotto fortissima pressione.
L' FMI quando è stato interpellato dal nostro Governo per chiedere aiuti finanziari ha risposto che non raggiungevamo gli standard minimi e quindi era per loro impossibile aiutarci, inoltre la conoscenza che hanno del nostro micro sistema è insufficiente per poter dare ricette miracolose.
La ricetta dell' FMI è, secondo noi di ECSO, l'opposto di quello che si deve fare, infatti è basata su un incremento di imposte su tutti i settori e la famosa patrimoniale da imporre permanentemente.
L' FMI non si rende conto ( forse perchè i consigli che sono stati dati su San Marino dagli interlocutori sammarinesi sono stati di parte ) che se a San Marino si impone una patrimoniale ( essendo un mercato in fortissima crisi ed essendo un mercato chiuso ) il valore degli immobili e le transazioni crolleranno definitivamente e questo porterebbe ad un ulteriore impoverimento della cittadinanza e il crollo del sistema bancario che basa la stragrande maggioranza dei suoi impieghi su garanzie in mattoni e la conseguente caduta del gettito erariale legato allo stop definitivo delle vendite immobiliari e del suo indotto.
Alzare le imposte per mantenere la macchina statale significa altro impoverimento sistemico che porta ad altro crollo dei pochi consumi che ancora esistono in Repubblica che a loro volta creano altra miseria, è un cane che si morde la coda.
Per noi di ECSO, che non siamo pagati come l' FMI e non siamo di parte, la ricetta è l'opposto e cioè diminuzione della pressione fiscale, diminuzione del numero delle imposte, diminuzione del numero delle leggi, diminuzione drastica della burocrazia, accordi con l'Italia, referendum sull'Europa, referendum sul Casinò stile Nova Gorica, rilancio massiccio immediato del comparto turistico con una SPA, hotel 5 stelle dando forti incentivi, SMAC negli hotel in riviera, cinema, arte, cisterne del pianello come area espositiva, politche industriali, pubblicità sui principali canali globali, concessione di residenze qualificate per aumentare i consumi e la raccolta bancaria, imposte sulle società al 15% massimo, eliminazione totale delle imposte sugli immobili che sono la principale ricchezza dei sammarinesi, aereoporto di Rimini, infrastrutture, riduzione con incentivi dei dipendenti PA, massima occupazione per i residenti a San Marino usando il grande polmone del frontalierato che è composto da quasi 6000 frontalieri ( un numero simile a 4 anni fa quando il PIL era un terzo più alto ), sviluppo di una sanità indirizzata verso il mercato privato legato alle cliniche di bellezza, ricerca, ecc, ecc.
I sammarinesi hanno ancora le riserve personali di liquidità tra le più alte al mondo, un numero enorme in percentuale alla forza lavoro interna di frontalieri, un indebitamento ancora inferiore come famiglie alla media europea.... e questo signori è ricchezza,
Con poche mosse legate a tagli indolore ( come incetivare i dipendenti PA ad andare nel privato con sgravi fiscali per chi assume e per loro stessi che decidono di abbandonare il posto sicuro della PA e contestualmente mantenedo gli incentivi per le assunzioni nel privato dei disoccupati si avrebbe una diminuzione del numero dei dipendenti sotto la PA, contestualmente la pubblica amministrazione dovrebbe essere riorganizzata veramente portando il numero dei dipendenti dagli attuali REALI 5000 a massimo di 3000 e il lavoro nel privato verrebe creato dalla ripresa economica e dalla diminuzione del numero dei 6000 frontalieri ) e concordate con le parti sociali e qualche operazione per il rilancio dell'economia la macchina San Marino può generare introiti per tutti compreso lo Stato che avrebbe soldi sufficiebnti per le nuove spese legate ai nuovi investimenti.
Infine la ricetta del FMI sulla Cassa di Risparmio è a dir poco banale.
Dire che la prima banca del paese deve dare il controllo allo Stato quando lo Stato ha PRESTATO 60 milioni di euro che in rapporto al patrimonio al netto delle perdite i 60 milioni di euro sono una quota di minoranza è a dir poco ridicolo, inoltre i 60 milioni sono un prestito remunerato e garantito da un pegno di azioni e non è per lo Stato un'entrata nel pacchetto azionario.
Dire queste cose per destabilizzare il sistema è oltremodo pericoloso.
Inoltre raccomandare che il controllo sia dato in mano allo Stato sapendo benissimo che lo Stato ( in quasi tutte le nazioni latine ) dove entra fa solo danni è ridicolo, dove è presente lo Stato il numero dei dipendenti espolode letteralemnte, la gestione viene effettuata a livello clientelare e il conto economico soccombe ( salvo poche eccezioni ).
Molto meglio il progetto McKINSEY e AMBROSETTI del FMI.
San Marino ha tantissimi problemi ma come è crollato in 4 anni può riemergere in 4 anni, però serve la coesione delle forze politiche, della stampa per 'raccontare' la verità alla gente, delle parti sociali.... uniti noi vinciamo, divisi noi perdiamo tutti.
La ricetta del FMI è deleteria per il nostro piccolo paese che non ha sbocchi sul mare, materie prime, rapporti internazionali forti! Porterà la bella e piccola Repubblica di San Marino ad essere un comune italiano, che poi è quello che vorrebbero in diversi sia a Roma sia a San Marino.
L' FMI quando è stato interpellato dal nostro Governo per chiedere aiuti finanziari ha risposto che non raggiungevamo gli standard minimi e quindi era per loro impossibile aiutarci, inoltre la conoscenza che hanno del nostro micro sistema è insufficiente per poter dare ricette miracolose.
La ricetta dell' FMI è, secondo noi di ECSO, l'opposto di quello che si deve fare, infatti è basata su un incremento di imposte su tutti i settori e la famosa patrimoniale da imporre permanentemente.
L' FMI non si rende conto ( forse perchè i consigli che sono stati dati su San Marino dagli interlocutori sammarinesi sono stati di parte ) che se a San Marino si impone una patrimoniale ( essendo un mercato in fortissima crisi ed essendo un mercato chiuso ) il valore degli immobili e le transazioni crolleranno definitivamente e questo porterebbe ad un ulteriore impoverimento della cittadinanza e il crollo del sistema bancario che basa la stragrande maggioranza dei suoi impieghi su garanzie in mattoni e la conseguente caduta del gettito erariale legato allo stop definitivo delle vendite immobiliari e del suo indotto.
Alzare le imposte per mantenere la macchina statale significa altro impoverimento sistemico che porta ad altro crollo dei pochi consumi che ancora esistono in Repubblica che a loro volta creano altra miseria, è un cane che si morde la coda.
Per noi di ECSO, che non siamo pagati come l' FMI e non siamo di parte, la ricetta è l'opposto e cioè diminuzione della pressione fiscale, diminuzione del numero delle imposte, diminuzione del numero delle leggi, diminuzione drastica della burocrazia, accordi con l'Italia, referendum sull'Europa, referendum sul Casinò stile Nova Gorica, rilancio massiccio immediato del comparto turistico con una SPA, hotel 5 stelle dando forti incentivi, SMAC negli hotel in riviera, cinema, arte, cisterne del pianello come area espositiva, politche industriali, pubblicità sui principali canali globali, concessione di residenze qualificate per aumentare i consumi e la raccolta bancaria, imposte sulle società al 15% massimo, eliminazione totale delle imposte sugli immobili che sono la principale ricchezza dei sammarinesi, aereoporto di Rimini, infrastrutture, riduzione con incentivi dei dipendenti PA, massima occupazione per i residenti a San Marino usando il grande polmone del frontalierato che è composto da quasi 6000 frontalieri ( un numero simile a 4 anni fa quando il PIL era un terzo più alto ), sviluppo di una sanità indirizzata verso il mercato privato legato alle cliniche di bellezza, ricerca, ecc, ecc.
I sammarinesi hanno ancora le riserve personali di liquidità tra le più alte al mondo, un numero enorme in percentuale alla forza lavoro interna di frontalieri, un indebitamento ancora inferiore come famiglie alla media europea.... e questo signori è ricchezza,
Con poche mosse legate a tagli indolore ( come incetivare i dipendenti PA ad andare nel privato con sgravi fiscali per chi assume e per loro stessi che decidono di abbandonare il posto sicuro della PA e contestualmente mantenedo gli incentivi per le assunzioni nel privato dei disoccupati si avrebbe una diminuzione del numero dei dipendenti sotto la PA, contestualmente la pubblica amministrazione dovrebbe essere riorganizzata veramente portando il numero dei dipendenti dagli attuali REALI 5000 a massimo di 3000 e il lavoro nel privato verrebe creato dalla ripresa economica e dalla diminuzione del numero dei 6000 frontalieri ) e concordate con le parti sociali e qualche operazione per il rilancio dell'economia la macchina San Marino può generare introiti per tutti compreso lo Stato che avrebbe soldi sufficiebnti per le nuove spese legate ai nuovi investimenti.
Infine la ricetta del FMI sulla Cassa di Risparmio è a dir poco banale.
Dire che la prima banca del paese deve dare il controllo allo Stato quando lo Stato ha PRESTATO 60 milioni di euro che in rapporto al patrimonio al netto delle perdite i 60 milioni di euro sono una quota di minoranza è a dir poco ridicolo, inoltre i 60 milioni sono un prestito remunerato e garantito da un pegno di azioni e non è per lo Stato un'entrata nel pacchetto azionario.
Dire queste cose per destabilizzare il sistema è oltremodo pericoloso.
Inoltre raccomandare che il controllo sia dato in mano allo Stato sapendo benissimo che lo Stato ( in quasi tutte le nazioni latine ) dove entra fa solo danni è ridicolo, dove è presente lo Stato il numero dei dipendenti espolode letteralemnte, la gestione viene effettuata a livello clientelare e il conto economico soccombe ( salvo poche eccezioni ).
Molto meglio il progetto McKINSEY e AMBROSETTI del FMI.
San Marino ha tantissimi problemi ma come è crollato in 4 anni può riemergere in 4 anni, però serve la coesione delle forze politiche, della stampa per 'raccontare' la verità alla gente, delle parti sociali.... uniti noi vinciamo, divisi noi perdiamo tutti.
La ricetta del FMI è deleteria per il nostro piccolo paese che non ha sbocchi sul mare, materie prime, rapporti internazionali forti! Porterà la bella e piccola Repubblica di San Marino ad essere un comune italiano, che poi è quello che vorrebbero in diversi sia a Roma sia a San Marino.
Riproduzione riservata ©