A Montecitorio l'Anac, autorità anticorruzione, presenta il suo rapporto annuale. Per il presidente Cantone l'ente è cresciuto in notorietà, ma la trasparenza nella pubblica amministrazione fatica ad essere accettata.
Anche il Presidente della Repubblica alla presentazione del rapporto annuale di Anac, pubblicamente ringraziato dal presidente Raffaele Cantone per il supporto sempre dimostrato. Parole d'elogio anche per il Papa.
Lotta alla corruzione e ai corrotti, dunque, ma funziona? Stando alla mole di lavoro svolta dall'Anac, dice Cantone, sì: nel 2016 emanate 1.388 delibere, tra provvedimenti, pareri, sanzioni, e nei primi 5 mesi di quest'anno siamo già oltre 600.
Nel 2016 avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche, mentre solo 12 le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo come extrema ratio, ma anche dell'elevato livello di adeguamento alle richieste dell'autorità.
Le misure anticorruzione funzionano se condivise, ha detto, non se calate dall'alto: anche la RAI è finita nel mirino per l'assunzione di dirigenti esterni. Per il Comune di Roma, Cantone ha citato il caso Marra e i carenti dati patrimoniali dei consiglieri capitolini cessati dall'incarico dopo il commissariamento.
La trasparenza, ha detto Cantone, fatica ad essere realmente accettata: un aiuto potrebbe darlo una normativa più coraggiosa che protegga chi segnala irregolarità, il cosiddetto “whistleblowing”. Altro tasto dolente, la gestione dei centri di accoglienza per stranieri e richiedenti asilo: presentati quasi 2.600 esposti su presunte irregolarità.
Infine la ricostruzione post terremoto: Cantone ha detto la sua sui presunti ritardi, sottolineando la complessità degli interventi da effettuare, su un'area vasta, 140 Comuni, ancora oggi sismicamente instabile.
Francesca Biliotti
Nel video gli interventi di Raffaele Cantone presidente Autorità nazionale anticorruzione
Anche il Presidente della Repubblica alla presentazione del rapporto annuale di Anac, pubblicamente ringraziato dal presidente Raffaele Cantone per il supporto sempre dimostrato. Parole d'elogio anche per il Papa.
Lotta alla corruzione e ai corrotti, dunque, ma funziona? Stando alla mole di lavoro svolta dall'Anac, dice Cantone, sì: nel 2016 emanate 1.388 delibere, tra provvedimenti, pareri, sanzioni, e nei primi 5 mesi di quest'anno siamo già oltre 600.
Nel 2016 avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche, mentre solo 12 le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo come extrema ratio, ma anche dell'elevato livello di adeguamento alle richieste dell'autorità.
Le misure anticorruzione funzionano se condivise, ha detto, non se calate dall'alto: anche la RAI è finita nel mirino per l'assunzione di dirigenti esterni. Per il Comune di Roma, Cantone ha citato il caso Marra e i carenti dati patrimoniali dei consiglieri capitolini cessati dall'incarico dopo il commissariamento.
La trasparenza, ha detto Cantone, fatica ad essere realmente accettata: un aiuto potrebbe darlo una normativa più coraggiosa che protegga chi segnala irregolarità, il cosiddetto “whistleblowing”. Altro tasto dolente, la gestione dei centri di accoglienza per stranieri e richiedenti asilo: presentati quasi 2.600 esposti su presunte irregolarità.
Infine la ricostruzione post terremoto: Cantone ha detto la sua sui presunti ritardi, sottolineando la complessità degli interventi da effettuare, su un'area vasta, 140 Comuni, ancora oggi sismicamente instabile.
Francesca Biliotti
Nel video gli interventi di Raffaele Cantone presidente Autorità nazionale anticorruzione
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