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Carisp: a rischio 24 posti di lavoro

Tema al centro della riunione del Congresso di Stato e protagonista, domani, dell'incontro fra sindacati e cda della banca

di Monica Fabbri
2 mar 2020
Cassa di Risparmio
Cassa di Risparmio

Che ne sarà dei 24 dipendenti di Carisp a cui, il 15 marzo, scadrà il contratto a tempo determinato? Provengono, perlopiù, dalla “galassia Asset” e il loro futuro, al momento, appare incerto. Peraltro, sul punto, la discussione è aperta, con visioni differenti in ragione del numero di rinnovi che potrebbe aver convertito per legge già da alcuni mesi gran parte di quei contratti in tempo indeterminato. L'emergenza sanitaria ha assorbito l'attenzione della politica ma Carisp resta un tema caldo già al centro di diversi incontri in maggioranza e su cui oggi si è concentrato il Congresso, la cui attività, al momento, è di ricognizione. “Siamo nella fase di approfondimento, di raccolta delle informazioni – spiega il Segretario all'Industria Fabio Righi - per valutare il da farsi”. Invita a procedere con cautela e lucidità, evitando soluzioni frettolose. Ricorda, poi, che lo Stato è sì socio della banca ma non l'amministratore. “C'è un cda – spiega - che dovrà intervenire”.

Sul destino dei dipendenti l'attenzione dei sindacati è alta. “Siamo consapevoli e responsabili rispetto ad un settore che ha grossi problemi occupazionali – commenta Giorgia Giacomini dell'Usl - vogliamo affrontarli ma non partendo dal taglio di 24 posti di lavoro”. Giuliano Tamagini della Csdl chiede di ragionare in prospettiva, “per non rischiare di fare tagli ora – avverte - e anche più avanti. Lo Stato deve dirci quale sarà la nuova mission della banca”. Se ne parlerà domani pomeriggio in un incontro con il cda.

L'Unione Consumatori da tempo chiede anche risposte sui rincari di gestione dei conti correnti. A tal proposito ha incontrato prima il Segreteria Finanze e successivamente il Direttore Generale dell'Istituto Franco Gallia. “C'è stata molta disponibilità e capiamo che gli aumenti rientrino nella media ponderale delle spese di sistema – dice Francesca Busignani – ma riteniamo non sia il momento migliore per ritoccare al rialzo, soprattutto nei confronti di chi ha creduto e ancora crede nel sistema bancario sammarinese, e che si aspetta segnali positivi per mantenere la fiducia”. Tanta carne sul fuoco, insomma, che attende risposte.


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