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Carisp: nuove dimissioni in Cda, lasciano Cotella e Borri

2 set 2017
Simone Celli e Luigi BorriCarisp: nuove dimissioni in Cda, lasciano Cotella e Borri
Carisp: nuove dimissioni in Cda, lasciano Cotella e Borri - Per Celli “il Piano di ricapitalizzazione dovrà essere compatibile con le capacità finanziarie dello...
Il Cda di Cassa continua a perdere pezzi. Appena reintegrati nelle loro funzioni il Presidente Nicola Romito e il consigliere Marcello Forcellini, ora - dopo Giuliana Michela Cartanese - anche Luigi Borri e Massimo Cotella lasciano l'incarico. Dimissioni irrevocabili contenute, nel caso di Borri, in una lettera di cui l'Ansa pubblica oggi alcuni passaggi. Raggiunto l'obiettivo della chiarezza dei conti, ritiene concluso il proprio mandato, ma accompagna il suo congedo con alcune considerazioni attraverso le quali prende le distanze dalle decisioni inerenti il futuro di Carisp. “La soluzione di accantonare in un fondo le perdite e "diluirle" in moltissimi anni, - scrive - ripresentando di fatto un altro ("nuovo"?) bilancio, è una scelta che mi lascia un po' perplesso considerati i grossi problemi di liquidità della banca e la mancanza, sottesa, di ingenti capitali freschi per mettere in sicurezza l'Istituto”. Ancor più netto il seguito: “L'operazione verità – aggiunge - che mi ha visto impegnato non può e non deve essere travolta da ripensamenti o tentennamenti: “restare in questo stallo, diluendo i tempi e parzializzando le decisioni, sarebbe una forzatura troppo grande per la mia professionalità, il mio morale ed il mio modus operandi", conclude Borri. Il problema insomma sarebbe il recente decreto legge emesso dal Governo che sostiene la distribuzione delle perdite su un orizzonte temporale lungo. E quei 25 anni ipotizzati per spalmare il deficit avrebbero fatto storcere il naso a più di un consigliere di amministrazione. “Il piano industriale approvato all'unanimità dal Cda prevedeva già una diluizione, ma in un arco temporale minore, ovvero 10 anni – ricorda il Presidente Romito - ma il decreto ormai c'è e indica linee di indirizzo di finanza pubblica tracciate dal Governo” e come tali vanno rispettate. Il decreto esplicita inoltre che l'autorizzazione finale della spalmatura passi dalle mani di Banca Centrale a quelle del Ccr, ma la proposta iniziale resta in capo al Cda Carisp.
Una parte della maggioranza esprime massimo rispetto per l'ottimo lavoro svolto dall'organo amministrativo, questo al netto delle dichiarazioni di Borri, ma la decisione sulla tempistica entro la quale suddividere la perdita – insistono - spetta soltanto alla politica”.
Il Segretario di Stato alle Finanze, dal canto suo, non intende replicare direttamente alle parole di Borri, ma tiene a sottolineare che “il piano su cui sta lavorando in autonomia il Cda – ovviamente confrontandosi con il socio Stato - deve tener conto del principio della sostenibilità finanziaria, pertanto – puntualizza – il Governo ha espresso solamente l'orientamento di poter rendere questo piano di diluizione delle perdite su base pluriennale, e quindi compatibile con quelle che sono le capacità finanziarie dello Stato nel breve, medio e lungo termine”. La priorità del Governo, ribadita da Simone Celli, è dunque l'esigenza di dare stabilità finanziaria al Paese e “questo – assicura - non significa assolutamente tornare indietro rispetto all'obiettivo di aver dato a Cassa un bilancio che rappresenti in modo veritiero e realistico la sua situazione contabile e patrimoniale”. Ribadito infine l'impegno del Governo nel dialogo con le parti politiche e sociali per “tutte le scelte che verranno compiute su Cassa di Risparmio in merito al piano di ricapitalizzazione”. Fissati già a partire da lunedì incontri con Abs, sindacati, categorie economiche e minoranza.

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