Il Presidente della Fondazione Tito Masi presenta il progetto strategico di rafforzamento e sviluppo della Cassa di Risparmio, che prevede non solo la dismissione di Delta ma anche la revisione di tutte le partecipazioni azionarie. Per il capitale sociale è previsto un aumento nominale da 100 a 150 milioni, su un capitale sociale di 350. L’ aumento effettivo andrà da 150 a 225 milioni su un patrimonio che è gia di 525 milioni di euro. Si parte però da un punto imprescindibile: la Cassa di Risparmio rimane nelle mani dei sammarinesi e la maggioranza della Cassa resta, saldamente, nelle mani della Fondazione. Prevista, per un terzo dell’aumento del capitale, la partecipazione temporanea dello Stato per 3/4 anni, con un impegno che va quindi dai 50 ai 75 milioni. Per un terzo la partecipazione sarà del sistema bancario. Qui l’interesse privilegiato è per la Banca di San Marino e si concretizzerebbe con lo scambio incrociato di partecipazioni. Ad oggi lo Stato e la Banca non si sono impegnati ma hanno dichiarato la disponibilità a valutare fino in fondo la proposta. Per un terzo, infine, è prevista la partecipazione dei sammarinesi ovunque residenti, e forse delle imprese. Anche la Fondazione interverrà con 10 milioni di euro. Non esclusa la partecipazione della Sums. Il prestito obbligazionario sarà di circa 200 milioni, per una durata di 4/5 anni. Cambia anche la politica della Cassa che diventerà particolarmente aggressiva e sarà caratterizzata da rendimenti che Masi anticipa come “molto interessanti”. “La solidità della Cassa - ha sottolineato il Presidente Sibani - deve rappresentare una garanzia per tutti. E’senza fondamento - ha aggiunto - la sfiducia che alcuni mettono in giro ad arte”. Poi qualche anticipazione sui risultati del bilancio 2009, definiti ottimi. Cassa di Risparmio chiude con oltre 50 milioni di avanzo di gestione.
Sonia Tura
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©