L’anno che si è appena aperto si annuncia particolarmente difficile, più critico del 2011. Lo dicono i dati congiunturali globali e lo affermano gli esperti economici che prevedono una depressione significativa non solo nell’area euro. Alla crisi del mercato principe di riferimento, quello italiano, si sommano le difficoltà interne alla Repubblica, con imprese pesantemente provate dal lungo stallo nelle relazioni con Roma, e questo preoccupa fortemente. “La firma dell’atteso accordo – dichiara Giorgi – porterebbe vantaggi immediati per le piccole imprese, che potranno lavorare con maggior sicurezza e tagliare costi aggiuntivi, ma soprattutto consentirebbe di aprire una prospettiva, elemento importante per quelle aziende che nonostante le difficoltà hanno scelto di rinnovarsi”. E’ questo il punto sul quale gli industriali insistono di più: dare prospettiva al futuro della Repubblica, al suo sistema economico. Ma non basta: invocano una riforma fiscale che consenta di accertare i redditi ma mantenga basso il livello di tassazione dunque la competitività e ribadiscono la necessità di attuare tagli importanti alla macchina pubblica. Sul fronte sindacale restano aperti i negoziati sul rinnovo dei contratti, ma i segnali non sono incoraggianti. Il rischio di arrivare ad uno scontro sociale è alto: le posizioni restano distanti e la tensione nelle aziende sale di mese in mese, a causa della continua perdita di posti di lavoro. Un plauso all’accordo sull’aeroporto, che si ritiene vada nella giusta direzione di un rinnovato dialogo con l’Italia, con l’auspicio che sia foriero di altri risultati importanti.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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