Scatto alla risposta più caro del 25%. Telefonate più salate sul Titano, per un aumento che Telecom avrebbe posto a carico delle bollette di famiglie ed imprese. L’Asdico CDLS denuncia e scrive al segretario di stato alle telecomunicazioni, Felici, per sollecitare un intervento.
Allarme caro-telefono già suonato tempo fa quando il rincaro venne riservato agli utenti italiani. Ora allargato anche a quelli sammarinesi, per i quali il danno sarebbe addirittura maggiore. Nella vicina Italia, infatti, l’aumento dello scatto alla risposta sarebbe stato compensato da una riduzione delle tariffe per le chiamate locali, cioè della tariffa a tempo, cosa che per i sammarinesi non sarebbe avvenuta.
Si chiede chiarezza, si chiede di valutare l’opportunità di aprire il mercato a nuovi concorrenziali fornitori, e soprattutto si chiede che venga resa pubblica la convenzione sottoscritta con il gestore Telecom. Una richiesta non nuova e una querelle datata quella contro Telecom: appena un mese fa il caso delle bollette gonfiate portò governo e sindacati ad un primo incontro per impostare azioni di tutela dell’utente e già in quell’occasione dalla segreteria alle Telecomunicazioni partì una lettera indirizzata al gestore italiano per avere chiarimenti.
Allarme caro-telefono già suonato tempo fa quando il rincaro venne riservato agli utenti italiani. Ora allargato anche a quelli sammarinesi, per i quali il danno sarebbe addirittura maggiore. Nella vicina Italia, infatti, l’aumento dello scatto alla risposta sarebbe stato compensato da una riduzione delle tariffe per le chiamate locali, cioè della tariffa a tempo, cosa che per i sammarinesi non sarebbe avvenuta.
Si chiede chiarezza, si chiede di valutare l’opportunità di aprire il mercato a nuovi concorrenziali fornitori, e soprattutto si chiede che venga resa pubblica la convenzione sottoscritta con il gestore Telecom. Una richiesta non nuova e una querelle datata quella contro Telecom: appena un mese fa il caso delle bollette gonfiate portò governo e sindacati ad un primo incontro per impostare azioni di tutela dell’utente e già in quell’occasione dalla segreteria alle Telecomunicazioni partì una lettera indirizzata al gestore italiano per avere chiarimenti.
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