La Csu chiede chiarezza e confronto, rilevando la profonda differenza tra gli emendamenti apportati all'assestamento di bilancio e i contenuti dell'accordo del 20 luglio scorso, relativi alle cartelle esattoriali che prevede, per tutte quelle emesse nel 2014 e 2015, anche il pagamento degli interessi. Il sindacato scrive di avere ricevuto rassicurazioni e, in attesa di riscontro, scrive che sarebbe stato doveroso per il Governo non costringere la Csu a inseguire le diverse stesure del progetto di legge per evidenziarne le mancanze. Sui 200 milioni di titoli di debito pubblico invece le due confederazioni parlano di una previsione di spesa importante, di cui si ignora completamente la natura. Un emendamento così impegnativo per le risorse dello Stato, fatto in pochissime ore e in modo così estemporaneo, conclude la Csu, sembra vada nella direzione opposta a quel metodo di confronto nelle scelte fondamentali di cui il Paese ha bisogno. Non bastano le rassicurazioni fornite dal Governo e la costante riduzione della raccolta bancaria lo dimostra. Bisogna assolutamente invertire la tendenza.
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