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Case chiuse: Osla rilancia

20 lug 2007
San Marino
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Proposta credibile o semplice provocazione? Entrambe le cose. Quanto basta per sollevare un autentico polverone. Sorpresa di tanto clamore, l’Organizzazione degli Imprenditori ammette di aver voluto “provocare” con l’idea di aprire case di tolleranza a San Marino, “ma – spiega Ettore Mularoni – nella consapevolezza che una cosa del genere non sarebbe mai stata accettata in Repubblica. Al contempo però – continua - non ci tiriamo indietro: è una proposta inserita nel documento economico ufficiale consegnato da Osla al Governo. Per noi resta un tema su cui si può ragionare, senza far finta che il problema della prostituzione non esista”.
Ma torniamo alle reazioni dei giorni scorsi. Don Oreste Benzi l’aveva definita una proposta abbietta, immorale, scandalosa specialmente per i nostri giovani. La coscienza cristiana di questa Repubblica, secondo il Presidente della Papa Giovanni XXIII, inorridisce di fronte alla bassezza di una tale proposta per fare soldi. Un intervento accorato a cui ha manifestato piena solidarietà il Vescovo di San Marino - Montefeltro. “Attendiamo sereni e fiduciosi – ha dichiarato Monsignor Luigi Negri - sperando che il buon senso, prima ancora che la coscienza morale e cristiana, prevalga. Poi un ammonimento: “Nel caso non dovesse prevalere la ragione, prenderemo tutte le nostre opportune decisioni”.
Preoccupazioni condivise anche dal Segretario di Stato alle Finanze Stefano Macina. “Uno Stato civile – ha detto – punta il suo sviluppo non sullo sfruttamento della persona ma sulla sua valorizzazione, e San Marino è uno Stato civile”.
Laconico infine il commento di Noi Sammarinesi: “Da Repubblica del gioco a Repubblica del piacere. Bel modo di attirare visitatori e proporsi a livello internazionale!”

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