Gli operatori turistici hanno fatto le richieste per il 2008, in linea con l’inflazione, e non più procrastinabili. In ogni caso scatteranno dal prossimo anno e riguarderanno soprattutto i listini di caffetteria e alberghi. Nel primo caso i rincari non riguardano i prezzi minimi, per i quali la richiesta è intorno all’1–2 euro, bensì i massimi, si parla di alberghi a 4 stelle e nei periodi più “caldi“ dell’anno. La richiesta è di un più 6 per cento, intorno ai 10 euro. Ma sono costi che incidono relativamente sulle tasche dei sammarinesi, per i quali invece, peseranno più gli aumenti in arrivo per il caffè espresso al bar: quello al banco, dovrebbe passare a 95 centesimi, contro i 90 attuali, ma rassicura Paolo Rossi, presidente Usot, le cose che vanno per la maggiore non saranno ritoccate. A incidere, inevitabilmente, nel prezzo al consumatore, gli aumenti messi in atto dai fornitori. Non sono previsti invece per gli altri tipi di caffè, mentre il bicchiere di latte passerà da 0.90 a 1 euro. Chi ordinerà un cappuccino, oppure un tè dovrà pagare 10 centesimi in più, cioè 1,30 euro. Prezzi che saranno validi per due anni. discorso a parte per il pane, che non è più soggetto alle deliberazioni della commissione prezzi. I fornai, riunitisi a settembre, hanno deciso di calmierare i prezzi e non muovere il listino per il 2007, nonostante il costo delle materie prime e le utenze siano nel frattempo salite. Comunque l’intenzione è chiedere un aumento legato all’inflazione, che tenga conto anche del costo del lavoro, che a San Marino è più alto rispetto all’Italia. E del rialzo delle materie prime. Si ipotizza per pane comune e affini un aumento di poco superiore al 2 per cento.
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