Una storia lunga mezzo secolo raccontata dalla voce dei protagonisti e dal ricordo di chi non c’è più. Tra i protagonisti dei primi anni della CDLS Clara Boscaglia e Marino Bugli (primo Segretario Generale), Augusto Buscarini, Antonio Zanotti, Armando Foschi e Franco Gatti. L’atto di nascita della Confederazione risale al 12 novembre 1957, quando un gruppo di venti lavoratori, riuniti in un Comitato Promotore, lanciò un manifesto programmatico e una campagna di iscrizioni in tutti i Castelli della Repubblica. In pochissime settimane si raggiunsero circa 2.000 adesioni. Il 19 Dicembre dello stesso anno, attraverso un Decreto legge, il Consiglio Grande e Generale riconobbe la libertà sindacale e di fatto la CDLS iniziò il suo cammino di lotte e conquiste sociali.
50 anni dopo la Confederazione Democratica ha voluto onorare l’impegno di chi si è battuto per la libertà sindacale dando vita ad una organizzazione le cui radici ideali affondano nella tradizione cattolica e laica. La giornata celebrativa ha visto la proiezione di un film-documentario che ripercorre le tappe più importanti di mezzo secolo di storia sindacale, l’intervento di Verter Casali, autore del libro “Cinquant’anni di conquiste sociali” e una serie di testimonianze e un ricordo dei dirigenti succedutesi nel tempo ai vertici della Confederazione. Tra i protagonisti dei primi anni di attività Giancarlo Ghironzi, Giovanni Giardi, Antonio Macina, Rita Ghironzi e Marco Beccari. Una ricorrenza salutata dal messaggio dei Capitani Reggenti che hanno augurato alla CDLS sempre nuovi risultati per la maggioranze evoluzione economica e sociale del nostro Paese e da quello del presidente della confederazione sindacale internazionale. I protagonisti hanno raccontato anni difficile ed entusiasmanti. Mezzo secolo di storia che ha visto il passaggio da un sindacato unico obbligato a due confederazioni per poi far nascere, nel 1976 la Centrale sindacale unitaria. Giovanni Giardi, alla guida della CDLS dal 72 all’84 lo ha definito un rapporto rimasto in mezzo al guado. La creazione della VSU, ha detto, fu un gesto coraggioso, ma il passo successivo non è mai stato fatto. Forse è mancato il coraggio.
50 anni dopo la Confederazione Democratica ha voluto onorare l’impegno di chi si è battuto per la libertà sindacale dando vita ad una organizzazione le cui radici ideali affondano nella tradizione cattolica e laica. La giornata celebrativa ha visto la proiezione di un film-documentario che ripercorre le tappe più importanti di mezzo secolo di storia sindacale, l’intervento di Verter Casali, autore del libro “Cinquant’anni di conquiste sociali” e una serie di testimonianze e un ricordo dei dirigenti succedutesi nel tempo ai vertici della Confederazione. Tra i protagonisti dei primi anni di attività Giancarlo Ghironzi, Giovanni Giardi, Antonio Macina, Rita Ghironzi e Marco Beccari. Una ricorrenza salutata dal messaggio dei Capitani Reggenti che hanno augurato alla CDLS sempre nuovi risultati per la maggioranze evoluzione economica e sociale del nostro Paese e da quello del presidente della confederazione sindacale internazionale. I protagonisti hanno raccontato anni difficile ed entusiasmanti. Mezzo secolo di storia che ha visto il passaggio da un sindacato unico obbligato a due confederazioni per poi far nascere, nel 1976 la Centrale sindacale unitaria. Giovanni Giardi, alla guida della CDLS dal 72 all’84 lo ha definito un rapporto rimasto in mezzo al guado. La creazione della VSU, ha detto, fu un gesto coraggioso, ma il passo successivo non è mai stato fatto. Forse è mancato il coraggio.
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