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Comites sulle pensioni degli ex frontalieri: "Si convochi il tavolo bilaterale"

Un vero e proprio salasso al momento per alcuni ex lavoratori italiani sul Titano

8 feb 2024
Confine di Stato tra Italia e San Marino. Immagine di repertorio
Confine di Stato tra Italia e San Marino. Immagine di repertorio

Torna a farsi sentire il Comites che lamenta il silenzio assordante sul tema dei pensionati ex frontalieri che, dopo una vita di lavoro sul Titano, si trovano a dovere pagare le tasse in due Stati. Il Comites sottolinea l'esistenza di una convenzione sottoscritta da Italia e San Marino nel 2014 nella quale si prevede che le pensioni di sicurezza sociale debbano essere tassate solo in uno Stato.

“A parte le dichiarazioni di circostanza - scrivono - ancora non si vedono segnali reali di un’inversione di tendenza e nel frattempo metà della pensione se ne va in tasse”. La vicenda è seguita anche dall'avvocato riminese Clelia Santoro, legale di alcuni pensionati ex frontalieri residenti nel riminese- Tra di loro il Comites evidenzia che ci sia anche chi si vede trattenere il 21% della pensione da San Marino e deve corrisponderne all’Italia il 28 %, senza potere recuperare il credito di imposta: un vero salasso per il quale le parti si sono rivolte alla Corte di Giustizia Tributaria di Rimini.

“Senza dover attendere i lunghi tempi della giustizia”, conclude il Presidente del Comites Amadei, “la soluzione del problema si potrebbe ottenere solo con l'avvio quanto prima di un tavolo tecnico bilaterale ad hoc che possa risolvere con mutuo accordo tra gli Stati difficoltà o dubbi di interpretazione in ordine all'ambito della Convenzione Italia - San Marino contro le Doppie Imposizioni del 2014, così come prevede la Circolare Applicativa emanata dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio il 7 febbraio 2014”.





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