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Confindustria Rimini: congiuntura incerta. Bene l'export

18 mar 2014
Confindustria Rimini: congiuntura incerta. Bene l'exportConfindustria Rimini: congiuntura incerta. Bene l'export
Confindustria Rimini: congiuntura incerta. Bene l'export - Lavora bene chi esporta all'estero. Per tutti gli altri la crisi non è affatto finita anche se in ge...
Un 2013 simile al 2012 e un 2014 che, in avvio, mostra "timidi segnali di miglioramento" ma la ripresa non è stata agganciata. E' ancora crisi nera per l'edilizia. E' quanto emerge da una analisi sulla congiuntura nel territorio riminese presentata da Confindustria Rimini.

Lavora bene chi esporta all'estero. Per tutti gli altri la crisi non è affatto finita anche se in generale le aspettative, sui primi sei mesi del 2014, non sono pessimistiche. Confindustria Rimini fa il punto della situazione analizzando i dati reali dell'ultimo semestre 2013 e le attese per l'anno in corso.
Per il presidente Paolo Maggioli i principali nemici dell'impresa a Rimini sono la burocrazia e – come in tutta Italia – le tasse: il “global tax rate” al 68,5% è infatti il più alto al mondo. A questo si aggiunge il “credit crunch”: nonostante un aumento della raccolta bancaria, che a Rimini, a dicembre 2013, si attestava a 7 miliardi e 452milioni di euro, c'è stata una contrazione del 5,48% degli impieghi con ricadute sugli affidamenti delle banche alle imprese. Gli imprenditori riminesi dichiarano di tenere in "stand by" 64 milioni di euro che sarebbero pronti ad investire se ci fossero più segnali incoraggianti.
Nel quadro attuale, intanto, il miglior cliente del comparto industriale riminese è l'estero – Germania, Francia, Spagna, Russia - che incide mediamente nei fatturati per il 61,5% anche se le aziende con meno di 50 dipendenti fatturano con le esportazioni meno del 20%. Molto meglio le medie e le grandi. In questo quadro di incertezza generale, c'è una certezza. Ed è negativa: la crisi, nera, del settore edile.

Luca Salvatori

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