Si è innanzitutto soffermato sulla grave situazione politico-giudiziaria che sta interessando il Paese, Giuliano Tamagnini, nella sua relazione introduttiva, davanti ai 335 delegati presenti al Kursaal. Il rischio in questa situazione - ha affermato - è di arrivare ad una sostanziale paralisi politica. Da qui la proposta di un "Governo di emergenza nazionale". 4 i compiti: abolizione del segreto bancario interno per politici, e rappresentanti delle categorie; messa in sicurezza dei conti; rilancio dell'economia e riforma del sistema previdenziale. Una volta fatto ciò si potrebbe tornare alle urne. Quanto al tema dello sviluppo l'esigenza è di puntare con decisione all'economia reale. Spazio anche al tema della riforma tributaria. La grandiosa manifestazione dello scorso settembre – ha affermato Tamagnini – ha indotto il Governo a modificare le sue posizioni. Il segretario della CSDL ha poi insistito sull'adesione piena all'UE, sull'opportunità di un modello previdenziale più sostenibile, sulla necessità di chiudere i contratti. Soddisfatto, Tamagnini, per la significativa crescita degli iscritti: 1037, in 4 anni. Quindi il rilancio del progetto di unità sindacale, da attuarsi tramite referendum; pienamente d'accordo il segretario della CDLS Marco Tura. A seguire il dibattito dei delegati. Presenti all'assise, tra gli altri, i segretari di Stato Mussoni e Belluzzi; quest'ultimo sarà tra i protagonisti della tavola rotonda, aperta anche al pubblico, che si terrà alle 21.00. Presenti personaggi di spicco della CGIL, i vertici della CSU e dell'ANIS. Domani mattina la votazione per la carica di segretario generale. Praticamente scontato un nuovo mandato di Giuliano Tamagnini: con ogni probabilità – la sua - sarà l'unica candidatura
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