La scorsa settimana la Consulta delle Associazioni aveva convocato la stampa per esprimere un disagio legato alle agevolazioni che dal 1° ottobre scorso con l'entrata in vigore del un nuovo regolamento, sono state ridotte o cancellate. In più la richiesta di una maggiore snellezza burocratica. Tutti aspetti riaffrontati, venerdì sera, durante l'assemblea della Consulta: nell'occasione è stata ribadita la necessità di aprire un confronto con gli uffici preposti per trattare sugli aiuti economici a favore delle associazioni, in parte ora negati, in attesa della legge ad hoc sul terzo settore che non è ancora stata varata. La semplificazione delle procedure burocratiche resta un punto fermo, prevedendo – è la proposta delle associazioni – una sorta di distinzione tra le piccole associazioni e quelle grandi che di conseguenza sono anche le più ricche, introducendo magari dei livelli, una classificazione degli oneri in base alle movimentazioni di denaro che variano ovviamente da realtà a realtà. Più snellezza anche nei controlli, quindi ragionare con AIF e Tribunale su come poter sgravare le varie realtà da ulteriori carichi burocratici. Infine, la discussione sulla valorizzazione del lavoro di chi presta servizio nelle associazioni da parte degli enti statati che concedono contributi: una sorta di riconoscimento economico all'impegno di chi magari si spende anche a tempo pieno per programmare iniziative a beneficio della collettività.
Riproduzione riservata ©