La fornitura di energia elettrica acquistata da Enel da parte dell’Azienda dei Servizi lo scorso dicembre, è stata di 19milioni 931mila 454 kwh, lievemente inferiore a quella che la stessa azienda si è procurata nello stesso mese del 2005 (20.079.379 kwh). Considerando una quantità dispersa più o meno dell’8% ed il fatto che almeno i tre quarti dell’energia vengano assorbiti dal settore produttivo – il dato risulta quindi abbastanza destagionalizzato – possiamo intuire che la quantità di energia elettrica acquistata possa equivalere al reale consumo della stessa da parte dell’utenza.
Cala anche la quantità di gas acquistata da ENI. Si è passati dai circa 8 milioni 890 mila metri cubi del dicembre 2005, ai quasi 7 milioni 300 mila del mese scorso. Il dato non corrisponderebbe però al reale consumo da parte degli utenti.
La differenza è sicuramente maggiore e principalmente per due motivi: il settore produttivo pesa sulla distribuzione della risorsa per il 40% e, soprattutto, questo inverno anomalo non ha richiesto un impiego massiccio degli impianti di riscaldamento.
Sul fronte delle risorse idriche, l’acqua sollevata dalla centrale di Galavotto a dicembre copre un volume di 232.858 metri cubi, circa 5mila metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2005.
Nell’acqua incidono relativamente le perdite, che si attestano intorno al 15%, ma anche in questo caso è difficile tracciare una corrispondenza tra fornitura e consumo idrico effettivo, considerando poi che parte degli approvvigionamenti arriva da Ridracoli e dalle centrali dell’Hera.
L’Azienda dei Servizi ha comunque già predisposto un piano operativo per effettuare trivellazioni e verificare la presenza di fonti idriche in territorio. Risorse che, se rintracciate, potrebbero costituire un’ancora di salvezza in caso di siccità nei prossimi mesi.
Cala anche la quantità di gas acquistata da ENI. Si è passati dai circa 8 milioni 890 mila metri cubi del dicembre 2005, ai quasi 7 milioni 300 mila del mese scorso. Il dato non corrisponderebbe però al reale consumo da parte degli utenti.
La differenza è sicuramente maggiore e principalmente per due motivi: il settore produttivo pesa sulla distribuzione della risorsa per il 40% e, soprattutto, questo inverno anomalo non ha richiesto un impiego massiccio degli impianti di riscaldamento.
Sul fronte delle risorse idriche, l’acqua sollevata dalla centrale di Galavotto a dicembre copre un volume di 232.858 metri cubi, circa 5mila metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2005.
Nell’acqua incidono relativamente le perdite, che si attestano intorno al 15%, ma anche in questo caso è difficile tracciare una corrispondenza tra fornitura e consumo idrico effettivo, considerando poi che parte degli approvvigionamenti arriva da Ridracoli e dalle centrali dell’Hera.
L’Azienda dei Servizi ha comunque già predisposto un piano operativo per effettuare trivellazioni e verificare la presenza di fonti idriche in territorio. Risorse che, se rintracciate, potrebbero costituire un’ancora di salvezza in caso di siccità nei prossimi mesi.
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