Tre giorni di sciopero: sono stati proclamati questa mattina, ma si potrà continuare ad oltranza, nel corso dell'assemblea generale dei dipendenti delle banche, in segno di protesta dopo il “muro contro muro” nel confronto di ieri con Abs, Anis e direttori degli istituti di credito sul rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da 13 anni, “senza che le retribuzioni – sottolineano le Federazioni Servizi - abbiano visto alcun tipo di rivalutazione e totalizzando una perdita del potere di acquisto di oltre il 30%”.
Stigmatizzato il tentativo di “falcidiare le retribuzioni con la scontata e vetusta strategia di proporre aumenti risibili a fronte di tagli economici e normativi rispetto al contratto vigente; questo atteggiamento è fortemente lesivo – scandiscono - della dignità dei lavoratori e dimostra ancora una volta il tentativo delle banche di fare cassa sulle spalle dei dipendenti”.
Dipendenti di Bsm, Bac e Carisp dunque in sciopero nella giornata di oggi e sicuramente anche lunedì 12 e martedì 13 febbraio. Non aderiscono i dipendenti di BSI. Nel pacchetto di iniziative deliberate in mattinata, previsto anche un sit-in lunedì mattina sul Pianello, in concomitanza con i lavori del Consiglio Grande e Generale. Per martedì è prevista invece una nuova assemblea: i dipendenti si riuniranno alla sala Montelupo di Domagnano. In quella sede “saranno prese in considerazione altre iniziative di protesta, se nel frattempo – avvertono le tre sigle sindacali - non arriveranno proposte accettabili dalla controparte”.
Nel video le interviste a Ricardo Daniel Ceccoli (Federazione servizi e commercio USL), Gianluigi Giardinieri (vice segretario generale CDLS), Matteo Missiroli (Federazione unitaria costruzioni e servizi CSdL).