Dopo il placet dell’attivo generale dei delegati sindacali, con il 61% dei consensi, ora l’ultima parola sull’accordo contrattuale del settore industria spetta ai lavoratori. Da giovedì scorso, cinque le assemblee aziendali andate in porto, per lo più in piccole e medie imprese, ma la strada è ancora lunga. Dalla prossima settimana si entra nel vivo con realtà anche più grandi: lunedì Manifatture, Valpharma e ALI; martedì sarà la volta di Karnak e Camar; mercoledì San Marino RTV, e così via per un totale di 140 aziende per altrettante assemblee, più altre accorpate per le realtà più piccole. Coinvolti circa 7000 lavoratori in tutto, ma – precisano dai sindacati - bisognerà vedere in quanti alla fine voteranno l’accordo. “E’ obiettivamente presto per esprimere una valutazione, ma la risposta dei lavoratori appare al momento molto positiva – dice il segretario industria CDLS, Giorgio Felici – tra i punti maggiormente sollevati, la gestione degli orari e la situazione dei frontalieri, ma ciò che preme loro di più in questo momento, e che crea le maggiori aspettative, è senza dubbio la questione economica, in altre parole gli aumenti di stipendio – sottolinea Felici – l’accordo, infatti, restituisce reddito alle buste paga, bloccando anni di perdita di potere di acquisto”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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