Si rischia il caos, a discapito di lavoratori e aziende. L'allarme viene lanciato dalle due confederazioni sindacali. Una dura presa di posizione della Csu nei confronti di chi ha redatto un contratto in fretta e furia per dispetto, senza pensare agli interessi dei lavoratori ma solo ai propri. Chiaro il riferimento a Osla e Usl. “Certamente potevamo fare meglio”, dicono Csdl e Cdls, “ma abbiamo tenuto conto di due obiettivi: muovere le retribuzioni e mantenere un contratto nazionale”. Nel referendum il 73,5 per cento dei lavoratori ha detto “Si” e, paradossalmente, i migliori risultati sono arrivati nel secondo giro di assemblee, quelle nelle aziende più piccole, non contaminate dalla scarsa conoscenza della piattaforma e dall'informazione imprecisa che è circolata, cioè di un contratto a favore dei padroni e non dei lavoratori. “Nelle realtà più piccole, anche di Osla” dicono i due segretari di federazione Felici e Merlini, “abbiamo riscontrato l'estremo bisogno di sindacato e di regole certe”. Il segretario generale della Confederazione democratica snocciola due dati su tutti: “dal 2008, cioè senza contratto – dice Marco Tura – il potere d'acquisto delle buste paga del privato si è eroso di circa il 12%, con questo contratto ne andremo a recuperare più della metà”. Ora c'è il rischio di generare confusione col secondo accordo di settore. “Non è vero che saranno le aziende a decidere quale applicare, ma i lavoratori, che potranno fare ricorso e a quel punto mettere tutto in mano a un giudice che potrà creare un ibrido contrattuale tra le migliori condizioni per i dipendenti”. Una ipotesi che la Csu respinge con forza. Sopratutto per il timore che, in questa fase, possa essere un deterrente maggiore per le aziende che intendono investire in territorio.
"E' uno strumento mirato a garantire alle imprese nuova competitività - scrive Anis - e assicura ai lavoratori il mantenimento del valore delle retribuzioni". L'assemblea degli industriali chiede di mattere mano al più presto alla questione della rappresentatività. Sarà uno degli argomenti nel primo incontro con il governo, insieme alla richiesta di istituire un tavolo di confronto pubblico-privato per l'elaborazione di un progetto strategico territoriale di breve e lungo periodo.
Giovanna Bartolucci
"E' uno strumento mirato a garantire alle imprese nuova competitività - scrive Anis - e assicura ai lavoratori il mantenimento del valore delle retribuzioni". L'assemblea degli industriali chiede di mattere mano al più presto alla questione della rappresentatività. Sarà uno degli argomenti nel primo incontro con il governo, insieme alla richiesta di istituire un tavolo di confronto pubblico-privato per l'elaborazione di un progetto strategico territoriale di breve e lungo periodo.
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