Queste le cifre che hanno sbloccato la trattativa: 2,10% più 10 euro per quest’anno e 2,5% più 10 euro per il 2008. La percentuale viene calcolata sul piede retributivo e gli scatti di anzianità escluse le indennità.
Firma con riserva, fanno sapere le federazioni del pubblico impiego. Per il via libera definitivo l’accordo deve essere sottoposto agli organismi di federazione e agli attivi dei delegati sindacali. Domani il direttivo unitario del pubblico impiego.
Il rinnovo economico precede di un anno la scadenza del contratto del settore privato oltre che quello del pubblico per la parte normativa.
A conti fatti, commenta il segretario dell’Anis Carlo Giorgi, per il primo anno l’aumento si aggira attorno al 2 e 60 come per l’industria mentre per il secondo anno è senza dubbio più alto.
I 10 euro fissi vanno solo a vantaggio di chi ha un reddito basso, creando un ulteriore appiattimento, anche perché – sottolinea Giorgi – la PA si gioca tutto sull’efficienza e la professionalità.
Il principio di fondo, conclude, è che i dipendenti pubblici dovrebbero guadagnare come quelli privati se non addirittura di meno, cosa che accade nel resto d’Europa.
Firma con riserva, fanno sapere le federazioni del pubblico impiego. Per il via libera definitivo l’accordo deve essere sottoposto agli organismi di federazione e agli attivi dei delegati sindacali. Domani il direttivo unitario del pubblico impiego.
Il rinnovo economico precede di un anno la scadenza del contratto del settore privato oltre che quello del pubblico per la parte normativa.
A conti fatti, commenta il segretario dell’Anis Carlo Giorgi, per il primo anno l’aumento si aggira attorno al 2 e 60 come per l’industria mentre per il secondo anno è senza dubbio più alto.
I 10 euro fissi vanno solo a vantaggio di chi ha un reddito basso, creando un ulteriore appiattimento, anche perché – sottolinea Giorgi – la PA si gioca tutto sull’efficienza e la professionalità.
Il principio di fondo, conclude, è che i dipendenti pubblici dovrebbero guadagnare come quelli privati se non addirittura di meno, cosa che accade nel resto d’Europa.
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