Un’adeguamento necessario, imposto dal modello Ocse a cui San Marino ha aderito, conseguenza diretta del percorso verso la trasparenza e la collaborazione. Il vecchio segreto bancario finisce dunque in soffitta e lascia il posto ad un “nuovo segreto” così lo ha definito il Segretario alle Finanze Gatti. Una forma di riservatezza più morbida, non impenetrabile, che decade di fronte a comportamenti illeciti. Una collaborazione amministrativa per contrastare frodi, evasioni ed elusioni fiscali, trasferendo informazioni ad una serie di soggetti precisi: magistratura, Banca Centrale, Agenzia di Informazione Finanziaria, Ufficio Tributario e Ufficio di Controllo sulle attività economiche, oltre a quei soggetti incaricati dello scambio diretto di informazioni. E’ l’effetto degli accordi di collaborazione finanziaria, una questione di relazioni internazionali che impone una seria attenzione alle tutele del fisco di un paese straniero, considerandole predominanti. Un intervento – si legge nella relazione introduttiva – che ridefinisce il perimetro del segreto bancario, senza per questo escluderne la sua efficacia. Nel contempo la violazione del segreto bancario resta un reato penale e Banca Centrale ha il compito di vigilare sul suo rigoroso rispetto.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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