Una lunga serie di non risposte. Sono quelle che elenca la Csu dopo l'ultimo incontro avuto con il Governo. Al centro il sistema bancario.
Dell'Aqr, giunta alla fase conclusiva con l'avvio a breve – così è stato annunciato - del confronto tra Bcsm e le banche, il sindacato ha chiesto di conoscere le risultanze ma senza ottenere risposta.
Nessun riscontro nemmeno alla richiesta su come gli Npl verranno conferiti dalle singole banche alla Bad bank pubblica, finalizzata al recupero crediti all'interno di San Marino. L'Esecutivo – riporta la Csu - ha poi riferito che entro settembre dovrebbe essere attivata la Centrale Rischi, che funzionerà – si è detto - solo per l'attività bancaria interna al territorio, mentre per quella esterna si dovrà aspettare fino a quando non saranno emanate le direttive della Banca Centrale Europea”. Per il sindacato tuttavia non serve a nulla limitare l'azione al solo interno di San Marino, dato che le banche – sottolineano - sono inserite nel più ampio circuito internazionale. Bocche cucite anche alla domanda su come verranno rifinanziati i crediti che non potranno essere recuperati.
Capitolo Carisp: da una parte il Governo pone la necessità di ricapitalizzazione dell'istituto, necessaria – spiegano - in primo luogo a causa della svalutazione dei crediti di Delta, che ha causato una perdita di capitale pari a 80 milioni di euro. Ma anche in questo caso, come verrà ricapitalizzato questo deficit, visto che Carisp è dello Stato, non è dato saperlo.
Ennesimo silenzio – conclude la Csu – sul caso Asset: se la fine del commissariamento è così imminente, - si chiede il sindacato - che senso ha avuto disporre una settimana fa il blocco dei pagamenti, che ha provocato grandi difficoltà a cittadini e imprese, per non parlare dei 31 milioni di euro del fondo pensioni?
E in proposito un ultimo accenno al decreto che doveva prevedere la fidejussione bancaria dello Stato su quella somma come impegno al rimborso, senza però minimamente specificare con quale capitolo di bilancio. In assenza di questa indicazione, è evidente – è il commento sindacale - che non c'è nessuna garanzia reale su queste risorse dei lavoratori e dei pensionati.
Dell'Aqr, giunta alla fase conclusiva con l'avvio a breve – così è stato annunciato - del confronto tra Bcsm e le banche, il sindacato ha chiesto di conoscere le risultanze ma senza ottenere risposta.
Nessun riscontro nemmeno alla richiesta su come gli Npl verranno conferiti dalle singole banche alla Bad bank pubblica, finalizzata al recupero crediti all'interno di San Marino. L'Esecutivo – riporta la Csu - ha poi riferito che entro settembre dovrebbe essere attivata la Centrale Rischi, che funzionerà – si è detto - solo per l'attività bancaria interna al territorio, mentre per quella esterna si dovrà aspettare fino a quando non saranno emanate le direttive della Banca Centrale Europea”. Per il sindacato tuttavia non serve a nulla limitare l'azione al solo interno di San Marino, dato che le banche – sottolineano - sono inserite nel più ampio circuito internazionale. Bocche cucite anche alla domanda su come verranno rifinanziati i crediti che non potranno essere recuperati.
Capitolo Carisp: da una parte il Governo pone la necessità di ricapitalizzazione dell'istituto, necessaria – spiegano - in primo luogo a causa della svalutazione dei crediti di Delta, che ha causato una perdita di capitale pari a 80 milioni di euro. Ma anche in questo caso, come verrà ricapitalizzato questo deficit, visto che Carisp è dello Stato, non è dato saperlo.
Ennesimo silenzio – conclude la Csu – sul caso Asset: se la fine del commissariamento è così imminente, - si chiede il sindacato - che senso ha avuto disporre una settimana fa il blocco dei pagamenti, che ha provocato grandi difficoltà a cittadini e imprese, per non parlare dei 31 milioni di euro del fondo pensioni?
E in proposito un ultimo accenno al decreto che doveva prevedere la fidejussione bancaria dello Stato su quella somma come impegno al rimborso, senza però minimamente specificare con quale capitolo di bilancio. In assenza di questa indicazione, è evidente – è il commento sindacale - che non c'è nessuna garanzia reale su queste risorse dei lavoratori e dei pensionati.
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